martedì, ottobre 22, 2024

Morire con garbo

Morite pure, va bene, ma non lo fate

proprio quando è iniziata l'estate!

Perché allora ognuno pensa alle vacanze:

a Mombasa, a Majorca o in Provance.

Se proprio allora io muoio, con certezza

sarebbe una vera e propria sgarbatezza!

Bisogna morire con garbo. Chi è garbato

non muore certo in autunno inoltrato.

Non vorrei che al funerale quelli arrivati

mi mandassero al diavolo tutti inzuppati,

che si prendessero un solenne raffreddore,

per avermi compianto un paio d'ore.

Morire con tatto! Sarebbe un bel guaio

Se il funerale si svolgesse a gennaio.

O a febbraio, quando il freddo più si sente,

e all'idea del funerale trema la gente.

Non voglio che le persone commosse,

abbiano per questo le orecchie tutte rosse.

A primavera è il momento più adatto,

perché un malato grave muoia con tatto,

il vento di primavera il verde accarezza

e spazza via il lutto e la tristezza.

E la morte sembra un'inezia. Con coraggio

cercherò di rinviarla a metà maggio.

 

Jan Brzechwa, "Morire con tatto" tradotto da Paolo Statuti

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