lunedì, aprile 30, 2018

Abbiamo bisogno

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. Bisognerebbe stare all'aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle.

Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare. In questo modo non saremo tanto soli come adesso, impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per tutte le creature del creato.  Franco Arminio



sabato, aprile 28, 2018

Non uccidere

Se io dovessi far convergere su un punto tutta la mia esperienza religiosa, direi che quel punto è la decisione di non uccidere gli esseri umani. Se ad essa è confluito un mondo di pensieri, da essa è pur sorto un mondo di pensieri più complesso. La decisione ha significato il passaggio da una realtà ad un'altra.   Aldo Capitini

venerdì, aprile 27, 2018

Ruolo educativo

I genitori hanno il diritto di educare i loro figli in conformità con le loro convinzioni morali e religiose, tenendo conto delle tradizioni culturali della famiglia che favoriscano il bene e la dignità del bambino; essi devono inoltre ricevere dalla società l'aiuto e l'assistenza necessari per svolgere convenientemente il loro ruolo educativo. Carta dei diritti della famiglia, Pontificio Consiglio per la famiglia, 22 ottobre 1983


giovedì, aprile 26, 2018

lunedì, aprile 23, 2018

Educazione e fede

Ogni fase della vita richiede un approccio diverso alla fede. Quando i figli sono piccoli il compito educativo è dei genitori. Quando crescono tocca agli educatori, serve gente alla don Milani. Quando siamo adulti tocca a noi non dare la fede per scontata perché in ciascuno in di noi c'è un credente e un non credente: parola di Carlo Maria Martini.   Rivista dei Gruppi Famiglia, n. 96, dicembre 2017

mercoledì, aprile 18, 2018

Il Signore abita in cucina

È in cucina, in quel luogo che ci ricorda il nostro corpo, il bisogno del cibo, la lotta per la sopravvivenza, il gusto di cose buone, i nostri piccoli piaceri, e poi la trasformazione dei doni della terra e del sole, è lì che abita il Signore. José Tolentino Mendonga, citato da Ermes Ronchi, Messaggero di Sant'Antonio, gennaio 2018.

lunedì, aprile 16, 2018

Grammatica linguistica

Il popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica linguistica. Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura 1990

venerdì, aprile 13, 2018

Nauseabondo senso di impotenza

Aprite il vostro giornale - qualsiasi giorno della settimana - e troverete il resoconto da qualche parte nel mondo di qualcuno che è stato imprigionato, torturato o giustiziato perché le sue opinioni o la sua religione erano inaccettabili per il suo governo. Il lettore del quotidiano si sente un nauseabondo senso di impotenza. Se questo senso di disgusto in tutto il mondo potesse unirsi in una comune azione, qualcosa di efficace potrebbe venire fatto.  Peter Benenson

 

giovedì, aprile 12, 2018

Cervello analogico - cervello digitale

Il tema dell'umano penso sia rintracciabile nella possibilità che abbiamo di fare incontri autentici e nella ricostruzione delle relazioni. L'irriducibile bisogno che abbiamo di incontri autentici non sarà soppresso dal passaggio dal cervello 'analogico' a quello 'digitale'. Anzi, questa sarà la consegna che noi generazione 'analogica' presto estinta faremo al mondo 'digitale'Tonino Cantelmi, professore di Cyberpsicologia all'Università Europea di Roma

mercoledì, aprile 11, 2018

Fraternità

Io credo che tra i grandi ideali della rivoluzione francese - libertà, uguaglianza, fraternità - la fraternità sia la più importante. Abbiamo avuto l'estremismo della libertà con il capitalismo selvaggio; l'estremismo dell'uguaglianza con il socialismo concreto; adesso il cristiano dovrebbe essere l'apostolo della fraternità. Luigi Bettazzi, "Il Concilio liberato"

martedì, aprile 10, 2018

Chi ferisce è misericordioso, chi risparmia è crudele.

Vi pongo un esempio dinanzi agli occhi. Il padre anche quando ferisce ama. E non vuole che il figlio perisca. Non bada al suo sentimento paterno, pensa a ciò che è utile al figlio. Perché è padre, perché prepara l'erede, perché educa il suo successore. Ecco: colpendo, il padre si mostra buono, colpendo si mostra misericordioso. Mi sembra che tale concetto sia stato di gran lunga abusato proprio da noi cristiani. Se il figlio, che è inesperto e non viene corretto, vive in maniera da perire, e se il padre fa finta di niente, se il padre lascia correre, se il padre teme di urtare il figlio traviato con la severità della correzione, risparmiandolo non si mostra crudele? Il problema, allora, non è chi sono io per dire qualcosa all'altro, ma prendersi la responsabilità e la libertà dell'amore. E anche accettarla per sé! Solo l'amore ci libera dalla paura e ci fa trovare le parole che possono toccare il cuore. Agostino d'Ippona, discorso 13

 

lunedì, aprile 09, 2018

L'educazione

Nell'educazione quasi tutto dipende da quasi niente, cioè l'educazione è offrire agli altri quello che si è e si ha, con semplicità e convinzione, sempre nel grande rispetto di chi abbiamo davanti. Giovanni Catti

venerdì, aprile 06, 2018

giovedì, aprile 05, 2018

Vivere in comunità

Per favorire la comunione degli spiriti e dei cuori di coloro che sono chiamati a vivere insieme in una comunità, sembra utile richiamare la necessità di coltivare le qualità richieste in tutte le relazioni umane: educazione, gentilezza, sincerità, controllo di sé, delicatezza, senso dell'umorismo e spirito di condivisione.  "La vita fraterna in comunità"


 

mercoledì, aprile 04, 2018

Porte chiuse

Bisogna odiare le porte chiuse, chiuse agli incontri e chiuse a chi parte. Abbé Pierre


 


martedì, aprile 03, 2018

Il nemico di Dio

Il vero nemico di Dio non è il peccato, che il Signore nella sua misericordia riesce sempre a cancellare, ma l'interesse, la convenienza, l'avidità, che rendono gli uomini completamente refrattari all'azione divina.  Alberto Maggi

domenica, aprile 01, 2018

È Pasqua!

Lentamente, pur senza esplosione di colori e tepore, la primavera avanza. Avanza inarrestabile.

Perché non sentirci coinvolti in questo processo di rifioritura e di rinascita?

Perché rimanere rinchiusi o addirittura prigionieri nel nido che ci costruiamo e che a lungo andare rischia di soffocarci?

È Pasqua! Nessuno rimanga inchiodato alle proprie croci, sigillato nella propria tomba.

Possiamo e dobbiamo rialzarci, uscire, camminare, risorgere.

Fin da ora.

Grazie a Lui, con Lui.

Fra Angelo