venerdì, luglio 14, 2006

Mettiti sempre nei panni degli altri

Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata
prima di incontrare quella giusta,
così quando finalmente la incontreremo,
sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre,
ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa,
che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie di amico è quel tipo con cui puoi stare
seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola,
e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo,
ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un'assicurazione che sarai amato a tua volta!
Non ti aspettare amore indietro, aspetta solo che cresca nei loro cuori,
ma se non succede accontentati che cresca nel tuo.
Ci vuole un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere
perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto
che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere,
perché hai solo una vita e una possibilità di far le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce,
difficoltà a sufficienza da renderti forte,
dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri.
Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa,
soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato,
solo così possono apprezzare l'importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato,
non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Quando sei nato stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai tu sorrida.
Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici.

(Martin Luther King)

giovedì, luglio 13, 2006

mio marito

Tormentando il manico della borsetta, una donna diceva:

"So che mio marito sa essere tenero e affettuoso. Con il cane si comporta così".

 

Bruno Ferrero

mercoledì, luglio 12, 2006

Umiltà

Io sono il piccolo di una volta, io sono colui che viene dai campi, io sono la pura e povera polvere; su questa polvere il Signore ha scritto la dignità episcopale dell'illustre diocesi di Vittorio Veneto. Se qualche cosa mai di bene salterà fuori da tutto questo, sia ben chiaro fin da adesso: è solo frutto della bontà, della grazia, della misericordia del Signore.
(Papa Lucani - Discorso a Canale d'Agordo dopo la consacrazione vescovile, 6 gennaio 1959)

martedì, luglio 11, 2006

Ricchezza e povertà

Gli Africani non hanno una parola per il concetto di "povertà" contrapposta a "ricchezza"; tutt'al più può essere intesa come "assenza di amici": ecco, questa sì che, per gli Africani, è la vera povertà!

 

Renato Kizito Sesana  ( missionario comboniano)

lunedì, luglio 10, 2006

Ogni mattina

Ogni mattina Dio ci offre una giornata, che ha preparato per noi: non c'è niente di troppo e niente che non sia abbastanza, niente di indifferente e niente di inutile.             Sr. Magdeleine

venerdì, luglio 07, 2006

Quello che...

Quello che ci siamo sentiti dire da bambini:
stai fermo, muoviti, fai piano, sbrigati, non toccare, stai attento, mangia tutto, lavati i denti, non ti sporcare, ti sei sporcato, stai zitto, parla t'ho detto, chiedi scusa, saluta, vieni qui, non starmi sempre intorno, vai a giocare, non disturbare, non correre, non sudare, attento che cadi, te l'avevo detto che cadevi, peggio per te, non stai mai attento, non sei capace, sei troppo piccolo, lo faccio io, ormai sei grande, vai a letto, alzati, farai tardi, ho da fare, gioca per conto tuo, copriti, non stare al sole, sta al sole, non si parla con la bocca piena.
Quello che avremmo voluto sentirci dire da bambini:
ti amo, sei bello, sono felice di averti, parliamo un po' di te, troviamo un po' di tempo per noi, come ti senti, sei triste, hai paura, perché non hai voglia, sei dolce, sei morbido e soffice, sei tenero, raccontami, che cosa hai provato, sei felice, mi piace quando ridi, puoi piangere se vuoi, sei scontento, cosa ti fa soffrire, che cosa ti ha fatto arrabbiare, puoi dire tutto quello che vuoi, ho fiducia in te, mi piaci, io ti piaccio, quanto non ti piaccio, ti ascolto, sei innamorato, cosa ne pensi, mi piace stare con te, ho voglia di parlarti, ho voglia di ascoltarti quando ti senti più infelice, mi piaci come sei, è bello stare insieme, dimmi se ho sbagliato.
Ci sono accanto a te molte persone adulte che ancora aspettano le parole che avrebbero voluto sentire da bambini.

 

Bruno Ferrero

giovedì, luglio 06, 2006

Se...

Se ti accusassero di essere cristiano,
troverebbero delle prove contro di te?

(Dietrich Bonhoeffer)

mercoledì, luglio 05, 2006

Quella parte di me

"Quella parte di me,

la più profonda

e la più ricca

in cui riposo,

è ciò che io chiamo Dio"

(Etty Hillesum)

martedì, luglio 04, 2006

Vecchio incredulo che se ne intende

"Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti-cristiana è l'essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza, a instillargli l'imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A furia di insistere dalla Riforma fino ad oggi, ce l'hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi tutti i mali del mondo. Vi hanno paralizzati nell'autocritica masochista, per neutralizzare le critiche di ciò che ha preso il vostro posto. Femministe, omosessuali, terzomondisti, esponenti di tutte le minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti, filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c'è problema, o errore, o sofferenza della storia che non vi siano addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte. Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se talvolta del vero c'è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di Cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedete a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è avvenuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?"

Leo Moulin, storico.

lunedì, luglio 03, 2006

VERGINE E UMILE

In questa città «fu dunque mandato da Dio l'angelo Gabriele».
A chi? «Ad una vergine promessa ad un uomo di nome Giuseppe».
Chi è questa Vergine tanto degna di venerazione da essere salutata da un angelo, e tanto umile da essere stata promessa ad un artigiano? E' bella questa unione di verginità e di umiltà, e a Dio è molto cara quell'anima in cui l'umiltà rende preziosa la verginità e la verginità rende bella l'umiltà.
Tu senti parlare di una ragazza al contempo vergine e umile: se non puoi imitare la verginità dell'umile, imita l'umiltà della vergine. La verginità è una virtù degna di lode, ma l'umiltà è più necessaria. Quella viene consigliata, questa è richiesta. A quella sei invitato, a questa obbligato. Di quella si dice: «Chi può intendere intenda»; e di questa: «Se uno non diventerà come questo bambino, non entrerà nel regno dei cieli». Perciò quella è premiata, questa - l'umiltà - è esigita. Puoi salvarti senza la verginità, non lo puoi senza l'umiltà.
L'umiltà può piacere quando piange la verginità perduta; ma senza umiltà, oso dire che a Dio non sarebbe piaciuta neppure la verginità di Maria. «Su chi riposerà il mio Spirito, egli dice, se non sopra chi è umile e inerme?» Sopra chi è umile - ha detto -, non sopra chi è vergine. Se Maria non fosse umile, lo Spirito Santo non avrebbe riposato su di lei. Se non avesse riposato su di lei, non l'avrebbe fecondata. E' perciò evidente, che, perché concepisse dallo Spirito Santo, Dio «guardò l'umiltà della sua serva» come ella stessa disse, piuttosto che la sua verginità.
E se piacque per la sua verginità, tuttavia la Vergine ha concepito per la sua umiltà.
Si deve concludere: è l'umiltà senza dubbio ad aver reso possibile che anche la verginità piacesse a Dio.

(Da: In laudibus Virginis Matri – Bernardo di Chiaravalle, dottore della Chiesa, 1091-1153)