lunedì, ottobre 21, 2013

L’AMORE NON È GIÀ FATTO, SI FA

Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.
Non è un appartamento chiavi in mano,
ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.
Non è una vetta conquistata,
ma scalate appassionanti e cadute dolorose.
Non è un solido ancoraggio nel porto della felicità,
ma è un levar l'ancora, è un viaggio in pieno mare.
Non è un sì trionfale che si segna fra i sorrisi e gli applausi,
ma è una moltitudine di "sì" che punteggiano la vita,
tra una moltitudine di "no" che si cancellano strada facendo.
Non è l'apparizione improvvisa di una nuova vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume
dai molteplici meandri, qualche volte in secca,
altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.

 Michel Quoist

venerdì, ottobre 18, 2013

Otium

Ci si vergogna già oggi del riposo, il lungo meditare crea quasi rimorsi di coscienza. Si pensa con l'orologio alla mano, si vive quasi come uno che continuamente potrebbe farsi sfuggire qualcosa. Il furibondo lavoro senza respiro comincia già per contagio a inselvatichire la vecchia Europa e a stendere su di essa una prodigiosa assenza di spiritualità: non si ha più tempo né energia per ogni otium.

Nietzsche, "La Gaia scienza"

giovedì, ottobre 17, 2013

Cristianesimo

È falso sino all'assurdo vedere in una «credenza» il segno distintivo del cristiano: soltanto la pratica cristiana, una vita come la visse colui che morì sulla croce, soltanto questo è cristiano... Ancora oggi una tale vita è possibile, per certi uomini è persino necessaria: l'autentico, originario cristianesimo sarà possibile in tutti i tempi...  Friedrich Nietzsche

martedì, ottobre 15, 2013

Il buon samaritano

Ci affascina la libertà di chi al momento giusto è al posto giusto e sparisce quando non c'è più bisogno di lui. Marino Poggi


domenica, ottobre 13, 2013

Pensare

La differenza più importante non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa ai grandi interrogativi dell'esistenza.

 Carlo Maria Martini


giovedì, ottobre 10, 2013

Voglio rischiare tutto!

Ridere, è rischiare di apparire matti...
Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...
Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...
Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...
Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti...
Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...
Vivere, è rischiare di morire...
Sperare, è rischiare di disperare...
Tentare, è rischiare di fallire...
Ma noi dobbiamo correre il rischio!
Il più grande pericolo nella vita
è quello di non rischiare.
Colui che non rischia niente...
non fa niente... non ha niente...
non è niente!
Rudyard Kipling

martedì, ottobre 08, 2013

Litanie trinitarie

Facci comprendere, Signore

Che l'unità non è uniformità

che l'unità non si fa livellando

che l'unità non uccide la molteplicità

che l'unità non uccide la singolarità

che l'unità non uccide la varietà

che l'unità non uccide la libertà

che l'unità non comporta conformismo

che l'unità non comporta monismo

che l'unità non comporta decisioni uniformi

che l'unità non comporta inquadramenti

che l'unità non è a spese dell'originalità

che l'unità non è a spese della creatività

che l'unità non è a spese della fantasia

che l'unità non è a spese della poesia

che la solitudine non è isolamento

che la solitudine non è negazione di rapporto

che la solitudine non è rifiuto dell'altro

che la solitudine non è misantropia

che la solitudine non è chiusura :su di sé

che il silenzio non è mutismo

che il silenzio non contraddice la parola

che il silenzio non contraddice la musica

che il silenzio non contraddice la cordialità

che il silenzio non è malinconia

che il silenzio non è negazione del dialogo

che il silenzio è il tuo Verbo

che io mi realizzo nel rapporto

che io mi realizzo nel dialogo

che io mi realizzo conoscendo l'altro

che io mi realizzo amando l'altro

che io mi realizzo ascoltando l'altro

che io mi realizzo dandomi all'altro

che io mi realizzo accogliendo l'altro

che io mi realizzo uscendo da me stesso

che io mi realizzo svuotandomi di me

che io mi trovo perdendomi

che l'altro è parte di me

che io sono parte dell'altro

che io sono nel tu

che il tu è in me

che Tu sei il nostro tu

che il tuo tu interno sei Tu stesso

che il tuo tu esterno siamo noi

che Tu sei la salvezza dell'uno

che Tu sei la salvezza del molteplice

che Tu sei la salvezza della singolarità

che Tu sei la salvezza della varietà

che Tu sei la salvezza dell'io e del tu

che Tu sei la salvezza di tutto

che la molteplicità non sarà fagocitata dall'unità

che noi non scompariremo in Te

che la persona non sarà assorbita

che la varietà non avrà fine

che tutto sarà salvo in eterno.

Adriana Zarri

 

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

 

 

sabato, ottobre 05, 2013

Fermati

Per essere obiettivo nel definire l'identità di chi incontri, guardalo così: Figlio di Dio - dunque mio fratello - sia pure bianco, nero o giallo, ricco o povero, distino o trasandato, di destra, di  centro o di sinistra, onesto o meno ... Se poi desideri andare oltre, fermati!      Padre Angelo Grande OAD

venerdì, ottobre 04, 2013

Una gran voglia di piangere

Poi rimango solo
e sento per la prima volta una grande voglia di piangere.
Tenerezza, rimorso
e percezione del poco che si è potuto seminare
e della lunga strada che rimane da compiere.

Attecchirà davvero la semente della nonviolenza?
Sarà davvero questa la strategia di domani?
È possibile cambiare il mondo
col gesto semplice dei disarmati?

Sono troppo stanco per rispondere stasera.
Per ora mi lascio cullare da una incontenibile speranza:
le cose cambieranno, se i poveri lo vogliono.

don Tonino Bello
(dal Diario della marcia di Sarajevo, dicembre 1992)