Nel lavoro, ma ancora di più nella vita,
sono sempre stato attratto dai migliori.
Quelli che hanno qualcosa da dire,
perché quasi sempre hanno anche qualcosa da dare.
Quelli che sono disposti a cambiare idea,
che preferiscono i dubbi alle certezze,
che parlano piano e pensano forte.
I migliori sono loro,
quelli che hanno il dono della sintesi,
perché l'emozione è sintesi,
e saperla provocare è la dote più bella del mondo.
Quelli che sanno piangere,
che non è un gesto che indica debolezza:
piangere - fin da quando nasci - è un segno che sei vivo.
I migliori sono quelli che non danno mai giudizi
se non conoscono a fondo quello di cui si parla.
E quelli che di fronte a un problema,
anziché accusare chi lo ha creato,
si domandano come possono impegnarsi a risolverlo
senza danneggiare gli altri.
Non sono pochi i migliori, ma è difficile trovarli.
Perché chi ha qualcosa in più,
di solito viaggia sottovento e non fa rumore.
Li ho cercati sempre i migliori,
per capire se potevo migliorare me stesso.
Non so se ci sono riuscito,
ma non ho sprecato comunque nemmeno un'ora
perché ho conosciuto persone belle,
e ho sentito parole affascinanti.
Cosa puoi chiedere di più al tuo tempo?
Nulla, credo.
Anche perché le persone belle,
spesso ti capitano per caso.
E per fortuna, qualche volta,
non ti lasciano più.
Alberto Caprotti, Avvenire
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