sabato, marzo 30, 2013

L'Anima

Dio pena, attraverso lo spessore infinito del tempo e della specie, per raggiungere l'anima e sedurla.
Se essa si lascia strappare, anche solo per un attimo, un consenso puro e intero, allora Dio la conquista.
E quando sia divenuta cosa interamente sua, l'abbandona. La lascia totalmente sola.
Ed essa a sua volta, ma a tentoni, deve attraversare lo spessore infinito del tempo e dello spazio alla ricerca di colui ch'essa ama.
Così l'anima rifà in senso inverso il viaggio che Dio ha fatto verso di lei.
E ciò è la croce.
Simone Weil

mercoledì, marzo 20, 2013

Francesco Papa

Dice le cose di sempre e ripete le parole che un Papa deve dire, come eco fedele di Gesù. Eppure ci pare, il suo, un linguaggio nuovo. Perché? Non sono nuove le parole, direi; è nuovo il linguaggio. Per parlarci, Francesco ricorre all'alfabeto delle nostre storie, delle nostre gioie e delle nostre difficoltà; impiega una grammatica umana, che ci rende più facile la comprensione. Tutti i giorni noi parliamo così.

Marcello Semeraro, vescovo di Albano

martedì, marzo 19, 2013

giovedì, marzo 14, 2013

La Chiesa

La Chiesa, si diceva, non è la multinazionale dei pedofili né di qualche altro interesse economico più o meno pulito. È il popolo intercontinentale che gestisce una colossale macchina di servizi che offrono tutte le specie di pane di cui si sente il bisogno, quello da masticare con i denti e quello da ruminare nel cervello e nel cuore. E questa Chiesa ha sconvolto, ancora una volta, le previsioni di quanti la vedevano unicamente preoccupata di salvaguardare il suo potere e il suo prestigio. Di giorno in giorno verifichiamo che veramente sulla "barca" c'è Lui.

Padre Angelo Grande OAD

venerdì, marzo 08, 2013

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges da La cifra (1981)

mercoledì, marzo 06, 2013

PENSIERI & PAROLE

Il treno della vita non può essere low-cost. Ogni giorno va vissuto pienamente, non valgono sconti o scorciatoie.   Elena Giordano

 

 

 

 

 

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Low cost

Il treno della vita non può essere low-cost. Ogni giorno va vissuto pienamente, non valgono sconti o scorciatoie.   Elena Giordano

martedì, marzo 05, 2013

Giovanni, I, 14

Non sarà questa pagina enigma minore
di quelle dei Miei libri sacri
o delle altre che ripetono
le bocche inconsapevoli,
credendole d'un uomo, non già specchi
oscuri dello Spirito.
Io che sono l'È, il Fu e il Sarà
accondiscendo ancora al linguaggio
che è tempo successivo e simbolo.
Chi giuoca con un bimbo giuoca con ciò che è
prossimo e misterioso;
io volli giocare coi Miei figli.
Stetti fra loro con stupore e tenerezza.
Per opera di un incantesimo
nacqui stranamente da un ventre.
Vissi stregato, prigioniero di un corpo
e di un'umile anima.
Conobbi la memoria,
moneta che non è mai la medesima.
Il timore conobbi e la speranza,
questi due volti del dubbio futuro.
Ed appresi la veglia, il sonno, i sogni,
l'ignoranza, la carne,
i tardi labirinti della mente,
l'amicizia degli uomini,
la misteriosa devozione dei cani.
Fui amato, compreso, esaltato e sospeso a una croce.
Bevvi il calice fino alla feccia.
Gli occhi Miei videro quel che ignoravano:
la notte e le sue stelle.
Conobbi ciò ch'è terso, ciò ch'è arido, quanto è dispari o scabro,
il sapore del miele e della mela
e l'acqua nella gola della sete,
il peso d'un metallo sulla palma,
la voce umana, il suono di passi sopra l'erba,
l'odore della pioggia in Galilea,
l'alto gridio degli uccelli.
Conobbi l'amarezza.
Ho affidato quanto è da scrivere a un uomo qualsiasi;
non sarà mai quello che voglio dire,
ne sarà almeno un riflesso.
Dalla Mia eternità cadono segni.
Altri, non questi ch'è il suo amanuense, scriva l'opera.
Domani sarò tigre fra le tigri
e dirò la Mia legge nella selva,
o un grande albero in Asia.
Ricordo a volte, e ho nostalgia, l'odore
di quella bottega di falegname.

"Elogio dell'ombra", Jorge Luis Borges

domenica, marzo 03, 2013

I due figli della speranza

La speranza ha due figli bellissimi: lo sdegno e il coraggio; il primo di fronte come vanno le cose, il secondo per cambiarle.    S.Agostino