sabato, aprile 30, 2022

Ascolto

C' è un uso dell'udito che non è un vero ascolto, ma il suo opposto: l'origliare. Papa Francesco

venerdì, aprile 29, 2022

Ascoltare

È un grande sollievo sentirsi ascoltati. Chi sa ascoltare è in grado di immergersi completamente nella vita dell'altro, facendo spazio dentro di sé, sperimentando fino in fondo la compassione. Facendosi trasformare, modellare, plasmare da quell'ascolto che penetra nel profondo. Per questo motivo, chi ascolta veramente, come chi ama, si rende vulnerabile all'altro. Nell'accoglienza disarmata e umile, che è il simbolo dell'ascolto vero, vi è la testimonianza di quali altezze possa raggiungere l'uomo. L'ascolto viene prima della parola detta, e attraverso di esso passa una straordinaria esperienza di vita. Cristian Carrara

giovedì, aprile 28, 2022

Maternità

Da dove son venuto? Dove mi hai trovato? Domandò il bambino a sua madre. Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre tu hai vissuto. Rabindranath Tagore

mercoledì, aprile 27, 2022

L'altra guancia

Nella forma radicale il pacifismo rappresenta una scelta che porta con sé l'accettazione di un triste paradosso: l'assoluta personalità della decisione, a nessuno può essere imposto di sopportare un'aggressione senza difendersi. Si può essere pacifisti per sé e non per gli altri, si tratta di una disposizione al sacrificio che per sua natura non è trasferibile. La si può solamente testimoniare e suggerire attraverso l'esempio. In ogni caso, non è lecito offrire un'altra guancia che non sia la propria. Sergio Valzania

 

martedì, aprile 26, 2022

Decisioni

Le grandi scelte morali non sono quasi mai semplici, immediate, nette, senza costi collaterali, senza drammi per chi le compie, abbandoni laceranti, timori di cedere al proprio tornaconto immediato. Le decisioni che donne e uomini devono prendere in tema di pace e guerra sono difficili, sofferte. Sergio Valzania

lunedì, aprile 25, 2022

Pietre miliari

Ricordati di celebrare le pietre miliari mentre ti prepari per la strada da percorrere. Nelson Mandela

 

domenica, aprile 24, 2022

sabato, aprile 23, 2022

Rivoluzione cristiana

Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule della Scuola. Il nostro è uno stato laico che non ha diritto di imporre che nelle aule ci sia il crocifisso... A me dispiace che il crocefisso scompaia per sempre da tutte le classi. Mi sembra una perdita. Se fossi un insegnante, vorrei che nella mia classe non venisse toccato... II crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così?

II crocifisso non genera nessuna discriminazione. È muto e silenzioso. C'è stato sempre. Per i cattolici, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte del muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa di particolare, che suscita pensieri contrastanti. I diritti delle minoranze vanno rispettati.

Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? II crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. II crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l'immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo, cancella l'idea di Dio ma conserva l'idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c'è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli: tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini. E di esser venduti, traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede, nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola.

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l'idea della croce nel nostro pensiero. Tutti, cattolici e laici, portiamo o porteremo il peso di una sventura, versando sangue e lacrime e cercando di non crollare. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, mica solo ai cattolici. Alcune parole di Cristo, le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto "ama il prossimo come te stesso". Erano parole già scritte nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano le bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade.

Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario del modo in cui oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando esattamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto. Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo abituati a vedere quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci viene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati". Quando e dove saranno saziati? In Cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole fanno, chissà perché, sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti. Natalia Ginzburg, "l'Unità", 22 marzo 1988

venerdì, aprile 22, 2022

Il Viaggio

La vera virtù dell'umanità sta nell'abilità di viaggiare lontano, sempre più lontano dal punto di partenza, mentre le altre creature sono ferme al loro posto nel loro stesso nido, su quello stesso ramo, nel loro stesso prato. Il Viaggio. Spazi e tempi di una trasformazione, Jaca Book

 

 

giovedì, aprile 21, 2022

Straniero

Straniero, se passando m'incontri e vorresti parlarmi, perché non dovresti parlarmi? E perché non dovrei io parlare a te? Walt Whitman

 

mercoledì, aprile 20, 2022

La famiglia

La famiglia rappresenta l'ostacolo naturale più forte contro l'assorbimento dell'individuo. Romano Guardini

martedì, aprile 19, 2022

La fede

La fede è un cammino che nasce dalla fiducia nella Parola di un Altro. L'Osservatore Romano, 28 marzo 2022

lunedì, aprile 18, 2022

Risorto

Se Cristo è risorto, perché siete così tristi? Voi cristiani non avete un volto da persone redente. Friedrich Nietzsche 

domenica, aprile 17, 2022

La speranza

Ma la speranza, dice Dio, ecco quello che mi stupisce.

Me stesso.

Questo è stupefacente.

Che quei poveri figli vedano come

vanno le cose e che credano

che andrà meglio domattina.

Che vedano come vanno le cose oggi

e che credano che andrà

meglio domattina.

Questo è stupefacente ed è proprio la

più grande meraviglia

della nostra grazia.

E io stesso ne sono stupito.

E bisogna che la mia grazia sia in effetti di una forza incredibile.

E che sgorghi da una fonte e come

un fiume inesauribile.

Da quella prima volta che sgorgò e

da sempre che sgorga.

Perché le mie tre virtù, dice Dio.

Le tre virtù mie creature.

Sono esse stesse come le mie altre

creature .

Della razza degli uomini.

La Fede è una Sposa fedele.

La Carità è una Madre.

La Speranza è una bambina da nulla.

Che è venuta al mondo il giorno di

Natale dell'anno scorso.

Che gioca ancora con babbo Gennaio.

Eppure è questa bambina che traverserà i mondi.

Questa bambina da nulla.

Lei sola, portando le altre, che traverserà i mondi compiuti.

Come la stella ha guidato i tre re fin

dal fondo dell'Oriente.

Verso la culla di mio figlio.

Così una fiamma tremante.

Lei sola guiderà le Virtù e i Mondi.

Una fiamma bucherà delle tenebre

eterne…

La piccola speranza avanza tra le sue

due sorelle grandi

e non si nota neanche…

E non si fa attenzione, il popolo cristiano non fa attenzione

che alle due sorelle grandi.

La prima e l'ultima.

E non vede quasi quella che è in

mezzo.

La piccola, quella che va ancora a

scuola.

E che cammina.

Persa nelle gonne delle sue sorelle.

E crede volentieri che siano le due

grandi che tirino la piccola per la mano.

In mezzo.

Tra loro due.

Per farle fare quella strada accidentata della salvezza.

Ciechi che sono che non vedono invece

Che è lei nel mezzo che si tira dietro

le sue sorelle grandi.

E che senza di lei loro non sarebbero

nulla.

Se non due donne già anziane.

Due donne di una certa età.

Sciupate dalla vita.

È lei, quella piccina, che trascina tutto.

Perché la Fede non vede che quello

che è.

E lei vede quello che sarà.

La Carità non ama che quello che è.

E lei, lei ama quello che sarà.

Dio ci ha fatto speranza. Ha cominciato. Ha sperato che l'ultimo dei

peccatori,

Che il più infimo dei peccatori lavorasse almeno un po' alla sua salvezza,

Sia pure poco, poveramente,

Che se ne sarebbe occupato un po'.

Lui ha sperato in noi, sarà detto che

noi non spereremo in lui?

Dio ha posto la sua speranza, la sua

povera speranza in ognuno di noi,

nel più infimo dei peccatori. Sarà

detto che noi infimi, che noi peccatori, saremo noi che non porremo la

nostra speranza in lui?

Dio ci ha affidato suo figlio, ahimé,

ahimè. Dio ci ha affidato la nostra

salvezza, la cura della nostra salvezza. Ha fatto dipendere da noi e suo

Figlio e la nostra salvezza, e anche la

sua speranza stessa; e noi non riporremo la nostra speranza in lui?

Da «Il portico del mistero della seconda virtù» di Charles Péguy (2011).

L'Osservatore Romano, 16 aprile 2022

lunedì, aprile 11, 2022

Il silenzio è d'oro

Il silenzio è d'oro

perché incendia le ore

prepara la fuga e azzoppa

conduce per contrade misteriose.

È d'oro e questo oro

sta sotto tutto il rumore

in una arsura di fracasso

come tesoro sepolto dentro

e cercato altrove.

Mariangela Gualtieri

 

domenica, aprile 10, 2022

Senza asinello né bue

Nel gelo del disamore…

senza asinello né bue…

Quanti, con le stesse sue

fragili membra, quanti

suoi simili, in tremore,

nascono ogni giorno in questa

Terra guasta! …

Soli

e indifesi, non basta

a salvarli il candore

del sorriso.

La Bestia

è spietata. Spietato

l'Erode ch'è in tutti noi.

Vedi tu, che puoi

avere ascolto. Vedi

almeno tu, in nome

del piccolo Salvatore

cui, così ardentemente, credi

d'invocare per loro

un grano di carità.

A che mai serve il pianto

– posticcio – del poeta?

Meno che a nulla. È soltanto

fatuo orpello. È viltà.

 Giorgio Caproni

 

 

 

sabato, aprile 09, 2022

Gli intellettuali

Gli intellettuali non risolvono le crisi ma le creano.

Stanno bruciando tutti i ponti che avremmo potuto attraversare,

mi sento così vicino a tutto ciò che abbiamo perso.

Abbiamo visto cosa abbiamo ucciso.

La classe operaia non ha opere.

La classe media non ha mezzi.

La classe alta non ha classe.

Cristophe Palomar, "La crisi colpisce anche di sabato" (Milano, Ponte alle Grazie, 2021)

 

venerdì, aprile 08, 2022

Amare

Se cerchiamo l'amore solo per non essere soli allora troveremo solo il nostro egoismo. Francesco Pelusi

 

 

giovedì, aprile 07, 2022

Paura

L'essere umano è conservatore: ognuno di fronte a una situazione reagisce sempre nel modo più conservatore possibile, perché il cambiamento fa paura. Massimo Gramellini

 

 

 

mercoledì, aprile 06, 2022

Parole

Ai vecchi tempi si usavano termini come sfruttamento, riduzione in schiavitù, proletariato. Oggi tutto è molto più soft. Il lavoro è "interinale". I contratti sono "a termine". Ma la realtà è ancora, dolorosamente quella. Ken Loach, alla presentazione del film "In questo mondo libero…", 2007

 

 

martedì, aprile 05, 2022

pensierieparole

La cosa che ci interessa di più è sfidare la convinzione secondo la quale la spregiudicatezza imprenditoriale è l'unico modo in cui la società può progredire; l'idea che tutto sia merce di scambio, che l'economia debba essere pura competizione, totalmente orientata al marketing e che questo è il modo in cui dovremmo vivere. Ricorrendo allo sfruttamento e producendo mostri. Ken Loach, alla presentazione del film "In questo mondo libero…", 2007

lunedì, aprile 04, 2022

Gesti di misericordia

Potrai ottenere di più in questo mondo attraverso gesti di misericordia, che attraverso atti di punizione. Nelson Mandela

 

domenica, aprile 03, 2022

Guerra

Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

sabato, aprile 02, 2022

Libri

I libri migliori sono quelli che lasciano ai bambini l'ultima parola. Hanno l'ambiguità delle favole vere. Non catechizzano, non educano, lo fanno magari in altro modo, non spiegano che bisogna lavarsi le mani, mangiare la minestra, obbedire agli adulti, non gli mettono la fretta di diventare grandi, li lasciano semplicemente essere quelli che sono. Philippe Forest, "Tutti i bambini tranne uno", Fandango 2018

 

venerdì, aprile 01, 2022

Guerra

Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro

Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto

Ma nel cuore
nessuna croce manca

È il mio cuore
il paese più straziato.

Giuseppe Ungaretti, 1916