domenica, marzo 31, 2024

Amore

L'amore mi ha spiegato tutto

l'amore è stato tutto per me

e io contemplo questo amore

ovunque esso si trovi

Karol Wojtyla

sabato, marzo 30, 2024

Madre

La Via Dolorosa appartiene in modo particolare alle madri: Maria che incrocia lo sguardo del Figlio, lo segue fin sotto la croce, lo osserva morire, lo vede col cuore squarciato da un colpo di lancia e si sente lei stessa trafiggere il cuore immedesimandosi nella sua sofferenza e contemporaneamente nella sofferenza di ogni madre. Quante volte si ripeterà questa esperienza nel corso della storia e anche della storia recente: le madri della Plaza de Mayo a Buenos Aires, dal cuore spezzato dopo anni di ricerca nel vano tentativo di sapere qualcosa dei loro figli; le madri degli ostaggi israeliani catturati da Hamas lo scorso sette ottobre, che non sanno se siano vivi o morti, né se li potranno riabbracciare; le madri palestinesi che piangono le migliaia di bambini morti sotto i bombardamenti, molti dei quali sepolti anonimi sotto le macerie di Gaza, derubricati a danno collaterale da un linguaggio deumanizzante; le madri dei giovani russi e ucraini mandati al fronte e ritornati a casa in neri sacchi o bare improvvisate. Una madre porta in grembo un figlio nove mesi prima di darlo alla luce, con la speranza che la sua vita sia lunga e bella, ricca di amore e piena di significato. Una madre, quando vede morire un figlio, sente lacerarsi il grembo e le viscere, non solo il cuore. Come ha ricordato Rachel Goldberg Polin, portavoce degli ostaggi rapiti da Hamas il sette ottobre e madre di uno di loro: «Basta con la sofferenza delle persone da entrambe le parti in conflitto. Basta lacrime. Basta con lo spargimento di sangue. Basta con il dolore. Basta. Il primo passo verso la compassione è l'unità. Il primo passo verso l'unità è la solidarietà. E il primo passo verso la solidarietà può essere un simbolo. Unitevi a me nel simbolo di una madre che soffre. Proprio come Madre Maria ha pianto, anch'io piango per il nostro mondo frammentato». Francesco Patton

venerdì, marzo 29, 2024

L'albero senza foglie

Come definirlo, questo elemento incorruttibile della tua fede? È un'evidenza; questa evidenza: la croce. È sufficiente aprire gli occhi per vederla al nostro fianco: la nostra croce che ci attende. Chi avrebbe immaginato che due pezzi di legno, messi l'uno sull'altro, potessero prendere tante forme quanti sono i singoli destini? E tuttavia è così; la tua è fatta a tua misura; per volontà o per forza, per odio e per rivolta o per sottomissione e per amore, sarà necessario distenderti su di essa. Quale mistero che l'umanità abbia vissuto per così tanto tempo senza avere scoperto, al di sopra dei suoi carnai, il segno, l'albero senza foglie, l'albero nudo dove, un giorno della storia umana, Dio stesso è venuto ad abbattersi: «O Dio, che amate i corpi che soffrono tanto da scegliere per voi il corpo più carico di sofferenze che mai sia esistito al mondo».

François Mauriac, "L'albero senza foglie", meditazione sulla croce, (traduzione di Lucio Coco)

giovedì, marzo 28, 2024

Tutto serve a qualcosa

Il matto: «Tu non ci crederai, ma tutto quello che c'è a questo mondo serve a qualcosa. Ecco, prendi quel sasso lì, per esempio».

Gelsomina: «Quale?».

Il matto: «Questo… uno qualunque. Ecco, anche questo serve a qualcosa, anche questo sassetto».

Gelsomina: «E a cosa serve?».

Il matto: «Serve… ma che ne so! Se lo sapessi sai chi sarei?».

Gelsomina: «Chi?».

Il matto: «Il Padreterno che sa tutto: quando nasci e quando muori. Non lo so a cosa serve questo sasso io, ma a qualcosa deve servire. Perché se questo è inutile, allora è inutile tutto. Anche le stelle, almeno credo… e anche tu. Anche tu servi a qualcosa, con la tua testa di carciofo».


Federico Fellini, La strada, 1954

mercoledì, marzo 27, 2024

Il segreto di Dio

Colui che può contemplare la bellezza del mondo, sentendone anche la sofferenza, comprendendo entrambe le meraviglie, colui è in contatto con le cose divine e si è avvicinato al segreto di Dio per quanto è possibile. Oscar Wilde

 

 

 

martedì, marzo 26, 2024

Umiltà e pace

Non difenderti.

Deponi tutte le tue armi.

Accetta con calma di essere frainteso,

o non ringraziato, o ignorato.

Questo consiglio,

così gratificante e così difficile,

sa viverlo solo chi è libero

nell'umiltà e nella pace.


Pedro Casaldáliga

 

lunedì, marzo 25, 2024

Ama la vita

Ama la vita e amala seppure non ti da ciò che potrebbe, amala anche se non è come tu la vorresti, amala quando nasci e ogni volta che stai per morire. Non amare mai senza amore, non vivere mai senza vita. Madre Teresa Di Calcutta

domenica, marzo 24, 2024

Credere

Per realizzare grandi cose non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo progettare ma anche credere. Anatole France

sabato, marzo 23, 2024

Arte

Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d'arte che si possa desiderare. Andy Warhol

venerdì, marzo 22, 2024

La gioia

La gioia, come tutte le altre virtù, si trasmette solo per contagio. Se siamo pieni di gioia, se la nostra vita ne è impastata, ecco che spontaneamente essa passa in chi ci vive accanto. Ci sarà chi l'accoglierà come conseguenza necessaria di uno stile di vita e chi si interrogherà sulle sue motivazioni. Yvonne Reungoat, "Strade di futuro", San Paolo ed.

giovedì, marzo 21, 2024

Ogni giorno

La decisione più coraggiosa che tu possa prendere ogni giorno è di essere di buon umore. Voltaire

mercoledì, marzo 20, 2024

Qualcosa di semplice

E sa cosa le dico? A volte distolga lo sguardo da tutto questo e rimanga concentrata su qualcosa di semplice, qualcosa che, indipendentemente da ogni condizione, può sicuramente portare gioia, che porterebbe gioia anche ad un morente, a un malato o a un prigioniero. Di tali cose di una semplicità sublime, se ne possono trovare in quantità nella natura, in se stessi. A volte questo può aiutare tanto. Bisogna pur reggerlo, Anita, questo cuore così grande, così difficile da usare. Rainer Maria Rilke

 

martedì, marzo 19, 2024

La strada

Veniamo cambiati dentro dalla strada e da ciò che avviene sulla strada, che non è un impiccio da sbrigare via, ma è la nostra stessa vita. Paolo Asolan, "A Santiago!", San Paolo ed.

lunedì, marzo 18, 2024

Resurrezione

Troppo spesso tendiamo a imputare i nostri deficit pastorali alla pressione laicista e secolarizzante che influenza la cultura occidentale. Oppure al supposto carattere restrittivo delle norme etiche proposte dalla Chiesa. O anche alla cattiva condotta di alcuni uomini di Chiesa che crea scandalo. Molto meno indaghiamo sulla nostra effettiva ed efficace capacità di diffondere e argomentare il kerigma originario […] tanti uomini e donne, anche di buona volontà, hanno smesso di vedere alla resurrezione come una prospettiva credibile e accettabile. Andrea Monda

domenica, marzo 17, 2024

Hai vissuto ?

Alla fine del cammino mi chiederanno:

«Ma hai vissuto? Hai amato?»

E io, senza dir niente,

aprirò il mio cuore pieno di nomi. 


Pedro Casaldáliga

sabato, marzo 16, 2024

Anche Dio

Una volta il demonio mi disse:

"Anche Dio ha il suo inferno:

ed è il suo amore per gli uomini".

E di recente lo intesi soggiungere queste parole:

"Dio è morto per la sua compassione per gli uomini".

 

Friedrich Nietzsche, "Così parlò Zarathustra"

venerdì, marzo 15, 2024

L'imperdonabile

Non ci sarà pace sulla terra senza giustizia, ma non si potrà vivere di giustizia sulla terra senza perdonare l'imperdonabile. Antonio Staglianò

giovedì, marzo 14, 2024

Mai stati malati

Il vento, la bora, le navi che vanno via

il sogno di questa notte

e tu l'eterno soccorritore

che da dietro le piante onnivore

guardavi in età giovanile

i nostri baci assurdi

alle vecchie cortecce della vita.

 

Come eravamo innamorati, noi,

laggiù nei manicomi

quando speravamo un giorno

di tornare a fiorire

ma la cosa più inaudita, credi,

è stato quando abbiamo scoperto

che non eravamo mai stati malati.


Alda Merini

mercoledì, marzo 13, 2024

Un po' peggio

Il concetto dominante nella nostra società è che i detenuti, che hanno fatto del male, devono stare a loro volta male, anzi, devono stare un po' peggio di noi perché ci hanno fatto del male. "Che sapore hanno i muri", Casa Sirio

lunedì, marzo 11, 2024

Il tuo posto nel mondo

Ho sempre creduto di essere io a doverti proteggere, difendere e fare le scelte giuste per te, invece sei tu che ogni giorno conquisti il tuo posto nel mondo. Oggi vedo tutte le potenzialità della donna che sarai, vedo tutto quello che alla tua nascita pensavo fosse impossibile, o che credevo fosse nelle mie mani, e invece ora riconosco essere pienamente nelle tue. Martina Fuga, "Diciotto" (Salani, 2024, pagine 160, euro 16)

domenica, marzo 10, 2024

sabato, marzo 09, 2024

Diagnosi prenatale

Vorrei che durante ogni comunicazione ai genitori in sala parto ci fosse un medico disposto a parlare di un bambino e non di un difetto genetico; vorrei che di fronte a ogni diagnosi prenatale ci fosse l'occasione di parlare delle persone con la sindrome di Down, di conoscerne le storie, piuttosto che soffermarsi solo sulle eventuali patologie e sulle difficoltà connesse alla sindrome; vorrei che ogni insegnante davanti a un nuovo alunno con disabilità non si fermasse alle cose che non imparerà, ma che si concedesse la possibilità di conoscerlo e gli desse l'opportunità di giocare la sua partita. Martina Fuga, "Diciotto" (Salani, 2024, pagine 160, euro 16)

venerdì, marzo 08, 2024

Le sue mani

Le mani di lui non saranno mai abbastanza grandi.

Non per la donna che vede nei suoi tratti

il padre che ha dimenticato,

o il suo primo marito, il soldato con due mogli:

tutti quegli uomini che hanno solo preso.

Non abbastanza solide da evitare

gli spigoli vivi delle sue parole.

Eppure lui cerca di mettersi alla prova nel lavoro,

le sue mani callose sollevano casse

tutto il giorno al molo, la sua paga non copre le spese.

Porta a casa quello che può, secchi di granchi

dalle sue trappole mattutine, qualche banana verde.

La tavola lo attende nel forno caldo,

la cucina buia, le imposte chiuse.

Lui pensa, rendi le mani gentili

mentre bussa leggermente alla porta sul retro.

Non ha mai avuto una chiave.

Mettendo le mani sulle sue, lei lo tira dentro,

lo fa sedere vicino ai fornelli. Lentamente, gli strofina l'olio

sui palmi screpolati, tirando fuori il dolore

dai rigonfiamenti, rimuovendo le schegge, prendendo

qualunque cosa quelle mani diano.

 

His Hands, Natasha Trethewey

giovedì, marzo 07, 2024

Il compito

Abbiamo generazioni intere che sono in attesa di parole di salvezza, di salute, di futuro, di bellezza e giustizia, ma non lo sanno. Hanno fame e sete di giustizia, ma stentano a trovare chi indichi loro quella sorgente d'acqua viva che è sotterrata nel loro cuore da macerie di chiacchiere e cianfrusaglie inutili. Non dovrebbe essere questo il compito della Chiesa intera? Dei battezzati? Felice Scalia e Ferdinando Di Stefano, "Il Vangelo disatteso. Cosa abbiamo perso di vista nel messaggio di Gesù" (Paoline, pagine 224, euro 16,00) 

mercoledì, marzo 06, 2024

Come sole che sorge

Non è sacerdote Gesù, non è dei cristiani, non dei bianchi, non degli ebrei, ma squisitamente umano, popolano, membro di quell'umanità che sta "nelle tenebre e nell'ombra di morte" e che lui vuole illuminare "come sole che sorge"! Felice Scalia e Ferdinando Di Stefano, "Il Vangelo disatteso. Cosa abbiamo perso di vista nel messaggio di Gesù" (Paoline, pagine 224, euro 16,00)

martedì, marzo 05, 2024

Breve battito di ciglia

Nasciamo senza portare nulla, moriamo senza poter portare nulla, e in mezzo, nell'eterno che si ricongiunge nel breve battito delle ciglia, litighiamo per possedere qualcosa. Nur-ad-Din

lunedì, marzo 04, 2024

Poveri ricchi

Essere ricchi e avere potere sembra esigere una specie di ascetico rigore, una distinzione asociale. Ah, poveri ricchi. La crema della società fa a meno della società. La cancella, non vuole averla intorno. Alfonso Berardinelli

domenica, marzo 03, 2024

Da solo non ce la faccio

Signore, se devi aiutarmi, cosa aspetti?

Io da solo non ce la faccio.

Non lasciare che il Maligno prenda

il tuo posto nel mio cuore.

Non lasciarti cacciare, Signore!

Non confondermi con lui.

Ti assicuro, io non lo amo poi tanto.

Ricordati che io ti posso amare!

André Gide


 

sabato, marzo 02, 2024

Banalità del male

I nazisti erano persone normali che sognavano e speravano come tutti e che si trasformarono progressivamente in assassini di massa, dissociandosi da crimini che non percepivano come tali. In questo consiste l'orrore. La questione non è come sia stato possibile che persone comuni abbiano potuto agire così, ma il fatto che tutti noi siamo molto simili a loro. Ciascuno di noi può diventare un carnefice, vittime e persecutori si assomigliano in modo sconcertante. Jonathan Glazer, regista de  "La zona d'interesse",  film premiato con il Grand Prix a Cannes

venerdì, marzo 01, 2024

C'era solo un bambino che giocava

Avevo un pavimento da lavare

io che prendo tutto come una missione

anche questo lavoro da tanti disprezzato,

affrettai ancora di più la marcia

sul corridoio di marmo lucidato.

Andavo incontro a due ragazzi

il figlio in braccio mi dava le spalle

loro ci giocavano e lui rideva,

gli fui davanti proprio mentre si girava,

perdonami per la durezza delle parole,

di un bambino aveva il corpo

ma il viso quello di un mostro

sotto gli occhi niente naso niente bocca

solo buchi di carne viva.

Non so se fu più forte

la pietà o forse il disgusto,

quasi correndo abbassai la testa,

ma già avevo la certezza

che di lì a poco l'avrei rivisto

per quel passaggio a me obbligato.

Persi tanto tempo nelle mie faccende

prima di andare mi augurai la loro assenza

poi via sul corridoio di marmo lucidato;

il caso me lo presentò ancora di spalle

ancora preso dai suoi giochi divertiti,

a farlo ridere così di gusto

non erano stavolta i genitori

ma un'anziana suora

distante un palmo dall'orribile viso,

vidi il sorriso di lei e le sue parole:

"ma quanto sei bello, che bel bambino sei".

Per giorni m'accompagnò il dubbio

non riuscivo a crederla bugiarda,

poi una chiarezza si fece strada,

quegli occhi opachi di vecchia devota

guardavano un punto oltre l'orrore

lì c'era solo un bambino che giocava.

 Daniele Mencarelli, "La casa degli sguardi" (Mondadori, 2018)

Daniele Mencarelli è poeta e scrittore e ha lavorato in passato per una ditta di pulizie nelle corsie dell'ospedale romano "Bambino Gesù"