martedì, giugno 29, 2010

Regala ciò che non hai

Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non hai, te lo do".
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua
nella misura in cui
l'avrai regalata agli altri.

Alessandro Manzoni

venerdì, giugno 25, 2010

Lo splendore delle verità

Il bisogno dell'altro, del confronto con il diverso non solo arricchisce umanamente, ma permette di verificare e rinsaldare le proprie convinzioni e di farle entrare in una dialettica vitale con quelle degli altri, così da tradurre in norme condivise i principi fondamentali di una vita umana e sociale degna di tal nome. Enzo Bianchi nella prefazione del libro di Barbara Spinelli "Una parola ha detto Dio, due ne ho udite. Lo splendore delle verità" - Laterza

martedì, giugno 22, 2010

Diversità

No, non è vero che la diversità
viene accettata spontaneamente.

Ci sono momenti in cui essa
mette a dura prova i nostri nervi,
ci sono frangenti in cui vorremmo
annullarla, come d'incanto,
per trovare tutti d'accordo con noi,
con gli stessi gusti e gli stessi desideri.

Tu ci hai fatti diversi:
lo vogliamo o no, questa è la realtà.

Una realtà scomoda,
per chi ama troppo l'ordine,
e la compattezza.

Una realtà colma di ricchezza,
per chi sa apprezzare le risorse
in qualunque persona.

Una realtà imbarazzante
per chi la avverte come un attentato
alle sue opinioni,
alla sua personalità.

Una realtà benefica,
per chi ama la propria e l'altrui libertà.

Grazie, Signore, per tutte le differenze
di pelle, di cultura, di tradizioni.

Grazie per averci salvati
dall'omologazione e dall'appiattimento,
dalla clonazione e dalla massificazione.

Grazie per tutti quelli che ci obbligano
a prendere atto del loro pensiero,
del loro temperamento, delle loro abitudini
così diversi dai nostri.


Roberto Laurita


 

 

lunedì, giugno 21, 2010

La vita è una cosa seria

La vita tu la prenderai sul serio
come fa uno scoiattolo, per esempio,
senza aspettarsi niente di fuori e dall'aldilà.
Non dovrai fare nient'altro che vivere.
La vita non è uno scherzo,
la prenderai sul serio
ma sul serio a tal punto,
che addossato al muro, per esempio,
con le mani legate, o in un laboratorio,
con grandi occhiali,
tu morirai perché vivano gli uomini,
gli uomini di cui non avrai neppure visto il viso
e morirai, pur sapendo che niente è più bello,
niente è più vero che la vita.
Tu la prenderai sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, per esempio,
pianterai gli ulivi
non perché restino ai tuoi figli,
ma perché non crederai alla morte, pur temendola,
perché la vita peserà più forte sulla bilancia.

 

Nazim Hikmet

sabato, giugno 19, 2010

Con Dio o senza Dio tutto cambia?

Sì, ma non usiamo questa affermazione contro quanti non credono, non affatichiamoli con eccessi di apologia e con imposizioni, non arrocchiamoci in posizioni difensive, finendo così per narrare un Dio "contro" l'uomo. Crediamo con serenità nel Dio narratoci da Gesù, nel Dio il cui Nome non può esser pronunciato senza porvi accanto l'uomo: il Dio-uomo che è stato ed è Gesù Cristo, «Con Dio o senza Dio tutto cambia»: sì, ma se questo Dio è il Dio di Gesù Cristo, per il credente niente cambia a livello della sua prassi nella compagnia degli uomini, anche non credenti. Anzi, anche la presenza di chi non crede può attestare la fede come scelta d libertà.       Enzo Bianchi - Jesus Giugno 2010

 

giovedì, giugno 17, 2010

Se si ama...

Il cammino attraverso la foresta
non è lungo
se si ama
la persona che si va a trovare.

 

Proverbio zairese

mercoledì, giugno 16, 2010

Le cose difficili

È difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco, cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi.

G. Rodari - Lettera ai bambini

lunedì, giugno 14, 2010

Cielo e terra

È bello tutto ciò che unisce
cielo e terra: l'arcobaleno,
la stella cadente, la rugiada,
i fiocchi di neve;
la cosa più bella però
è il sorriso
di un bambino
che non ha ancora dimenticato
i prati del cielo.

Zenta Maurina Raudive

mercoledì, giugno 09, 2010

Lo splendore della felicità

Quando si è visto
una volta sola
lo splendore della felicità
sul viso di una persona
che si ama,
si sa che per un uomo
non ci può essere
altra vocazione
che suscitare questa luce
sui visi che lo circondano.

 Albert Camus

lunedì, giugno 07, 2010

L'educazione

I bambini sono formidabili imitatori: si comportano come i genitori,

 nonostante tutti gli sforzi per insegnare loro le buone maniere.

 

Adolfo L'Arco

 

venerdì, giugno 04, 2010

Ah, questa Chiesa!

Un giornalista parlava con Madre Teresa di Calcutta: "Ma insomma... questa Chiesa va così male, non crede anche lei? Cosa possiamo fare per migliorarla?". E Madre Teresa: "Ah, guardi, semplicissimo: cominciamo da me e da lei!".

giovedì, giugno 03, 2010

Dialogare alla pari

Nella Chiesa nessuno è nostro oggetto, un caso o un paziente da curare, tanto meno i giovani. Perciò non ha senso sedere a tavolino e riflettere su come conquistarli o su come creare fiducia: deve essere un dono. Sono soggetti che stanno di fronte a noi, con cui cerchiamo una collaborazione e uno scambio. I giovani hanno qualcosa da dirci. Essi sono Chiesa, a prescindere dal fatto che concordino o meno con il nostro pensiero e le nostre idee o con i precetti ecclesiastici. Questo dialogo alla pari, e non da superiore a inferiore o viceversa, garantisce dinamismo alla Chiesa: in tal modo l'affannosa ricerca di risposte ai problemi dell'uomo moderno si svolge al cuore della Chiesa. Card. Martini "Conversazioni notturne a Gerusalemme", pag. 47.