mercoledì, febbraio 28, 2007

La voce di Dio

La voce di Dio è sottile, quasi inavvertibile, è appena un ronzio.

Se ci si abitua, si riesce a sentirla dappertutto.

 

Clemente Rebora

Profeti

Manda, Signore,

ancora profeti,

uomini certi di Dio,

uomini

dal cuore in fiamme

a dire ai poveri

di sperare ancora

 

David Maria Turoldo

La fede

Quando un uomo ha veramente studiato riacquista la fede di un contadino bretone.
E, se studia ancora, la fede di una contadina bretone.
Louis Pasteur

martedì, febbraio 27, 2007

La voce di Dio

«La voce di Dio è sottile, quasi inavvertibile, è appena un ronzio.

Se ci si abitua, si riesce a sentirla dappertutto»

 

Clemente Rebora

venerdì, febbraio 23, 2007

Voi venite da lontano

Voi venite da lontano. C'è qualcuno che ha due tuniche e qualcuno che ha provviste: accorgetevi dunque di chi non ha nemmeno una tunica per la notte e non ha da mangiare. Non importa se ha torto o ragione, se è immigrato regolare o no: nella situazione in cui sei cerca di dividere quello che hai. Non fare esaltanti progetti per quando sarai ricco o per quando ti sentirai pronto e generoso: dividi adesso qualcosa di tuo con la persona concreta che incontri.

M.Zattoni – G.Gillini, "Interno familiare C"


mercoledì, febbraio 21, 2007

Digerire meglio

Perdonate subito:
risparmierete del tempo prezioso
e farete meglio la vostra digestione.
Card. O' Connell

martedì, febbraio 20, 2007

Se non ci fossero i sognatori!

"Se non ci fossero i sognatori!

Il problema non è che ce ne sono troppi, ma troppo pochi!

Non c'è bisogno di gente che cammina tra le nuvole,

 ma di gente che coltiva l'utopia, culla l'utopia,

che fa i sogni diurni, quelli che si realizzano.

Siamo diventati troppo praticoni, troppi realisti,

troppo abituati a camminare con i piedi per terra…

Sento che il sogno precede sempre l'aurora e

se non ci spenzoliamo sul versante dei sogni

tutto il resto sarà una cabala di leggi che si complicano"

 

Don Tonino Bello

La rotta

La nave è ormai in mano al cuoco di bordo e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma quello che si mangerà domani.

S.Kierkegaard

venerdì, febbraio 16, 2007

Il laico cristiano

Ci sono momenti in cui un laico cristiano, o sa conservare nello stile di vita l'originalità delle sue scelte, o il suo cristianesimo diventa una proclamazione di principio o una semplice appartenenza culturale. Il banco di prova dell'essere cristiani è nell'originalità di alcune scelte controcorrente che riguardano il modo con cui si imposta la vita di famiglia o in cui si sceglie un lavoro, seguendo non solo il criterio della carriera o dello stipendio; al modo con cui si spendono i soldi o si consuma; al modo in cui si vivono affetti e sentimenti; si utilizzano le risorse, tempo, energia, casa.

P.Bignardi – "Esiste ancora il laicato?"

giovedì, febbraio 15, 2007

Nessun bambino

 "Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro.

Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano

sono penne e matite"

Iqbal Masih

mercoledì, febbraio 14, 2007

Le decisioni dei potenti

Tutte le decisioni che impegnano delle vite umane sono prese da coloro che non rischiano niente.

Simone Weil, Lezioni di filosofia, Adelphi, 1999

martedì, febbraio 13, 2007

Lo stesso Dio

Un giorno nell'Altra Vita, nella vita eterna, scopriremo forse il mistero per cui onoriamo lo stesso Dio praticando strade diverse. Dio si onora onorando l'uomo e dunque cristiani e musulmani onoriamoci reciprocamente rispettando noi stessi, e l'Altro. Sempre e comunque nel nome di Dio.
Giovanni Paolo II

lunedì, febbraio 12, 2007

Di passaggio

Il secolo scorso un turista americano visitò il famoso rabbino polacco Hofetz Chaim.
Fu molto stupito dal notare che la casa del rabbino era una semplice stanza con una scrivania, una sedia e alcuni libri.
"Rabbino, dove sono i tuoi mobili?", chiese il turista.
"E i tuoi?" ribatté il rabbino.
"I miei?" rispose sorpreso l'americano. "Io sono qui solo in visita. Sono di passaggio".
"Anch'io", disse il rabbino.

venerdì, febbraio 09, 2007

Dio non tiene i conti

Per me è difficile perdonare qualcuno che mi ha veramente offeso, soprattutto se la cosa si ripete. Comincio a dubitare della sincerità di uno che chiede perdono una seconda, una terza e una quarta volta. Dio, invece, non tiene i conti. Dio attende solo il nostro ritorno, senza risentimento né desiderio di vendetta. Forse il motivo per cui appare difficile per me perdonare gli altri, sta nel fatto che non credo pienamente di essere una persona perdonata. Se accettassi pienamente di essere stato perdonato e di non dover vivere con i sensi di colpa o con la vergogna, allora sarei veramente libero. La mia libertà mi permetterebbe di perdonare gli altri. Non perdonando, m'incateno al desiderio di pareggiare i conti, perdendo così la mia libertà. Una persona perdonata perdona.

 

Henri J.M. Nouwen

giovedì, febbraio 08, 2007

Appropriazione indebita

L'imperativo etico per coloro che vivono sulla terra è che se tengono sotto sequestro le proprie risorse spirituali o materiali senza metterle a disposizione degli altri, non possono esimersi dall'accusa di appropriazione indebita.
don Tonino Bello

mercoledì, febbraio 07, 2007

La corruzione

 La corruzione è come l'immondizia. Deve essere rimossa tutti i giorni.

 

(Ignacio Pichardo Pagaza)

martedì, febbraio 06, 2007

Inferno

Dio quando punisce i peccatori non infligge loro un male suo,
ma li abbandona ai loro mali.
 
(S. Agostino)

lunedì, febbraio 05, 2007

La preghiera

La preghiera di supplica non ha la finalità di istruire Dio, ma di costruire l'uomo.
 
(S. Agostino)

venerdì, febbraio 02, 2007

La mia Chiesa

"Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo!

Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo!

Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza.

Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità!

Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più duro, di più generoso, di più bello.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.
L'altro ieri un amico ha scritto una lettera ad un giornale: "Lascio la Chiesa perché, con la sua compromissione con i ricchi non è più credibile". Mi fa pena!
O è un sentimentale che non ha esperienza e lo scuso; o è un orgoglioso che crede di essere migliore degli altri.
Nessuno di noi è credibile finché è su questa terra. (…)
"Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo papa. Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nella umiltà e nella coscienza della propria fragilità.
No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una pietra così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io".

Fratel Carlo Carretto