Il prossimo non esiste già.
Prossimo si diventa.
Prossimo non è colui che ha già con me
dei rapporti di sangue, di razza, di affari,
di affinità psicologica.
Prossimo divento io stesso nell'atto in cui,
davanti a un uomo,
anche davanti al forestiero e al nemico,
decido di fare un passo che mi avvicina,
mi approssima.
Carlo Maria Martini (Lettera Pastorale "Farsi Prossimo")
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