Ascolta, Israele:
non ti parlo da avversario, ma da fratello nell'umano.
Ti chiamo col nome con cui la Scrittura convoca il cuore all'essenziale: Ascolta.
Cessa di versare sangue palestinese.
Cessino gli assedi che tolgono pane e acqua;
cessino i colpi che sbriciolano case e infanzie;
cessino le rappresaglie che scambiano la sicurezza con lo schiacciamento,
cessi l'invasione che soffoca ogni speranza di pace.
La sicurezza che calpesta un popolo non è sicurezza:
è un incendio che, prima o poi, brucia la mano che credeva di domarlo.
So il peso del tuo lutto, le ferite che porti nella carne e nella coscienza.
Ogni terrorismo è un sacrilegio, ogni sequestro un'ombra sull'umano,
ogni razzo contro civili un peccato che grida.
Ma oggi — davanti al sangue del martire — ti chiamo per nome:
tu, Israele, fermati.
Apri i valichi, lascia passare cure e pane,
sospendi il fuoco che non distingue e moltiplica gli orfani.
Non ti chiedo debolezza: ti chiedo grandezza.
La grandezza di chi arresta la propria forza quando la forza profana la giustizia;
di chi riconosce che l'unica vittoria che salva è quella sulla vendetta.
Don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, 19 settembre 2026
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