Forse in cielo i defunti si vantano di come sono morti:
- Io sono morto d'influenza.
- E io di raffreddore.
- E io non so più di che, perchè spesso
si muore non di ciò di cui ci si ammala.
- A me il cuore ha cessato di battere.
- E a me ha dato un calcio un cavallo.
- E io sono volato dalla finestra.
- Ho inghiottito un ago.
- Sono stato soffocato da un cetriolo.
- Sono morto, perché non avevo la medicina.
- E io sono morto, perché avevo troppe medicine.
- Mi sono sbagliato e mi hanno avvelenato i funghi.
- E io perché giocavo coi fiammiferi ed è bruciata la casa.
- E io neanche mi sono accorto di essere morto.
Tutti però ammutiscono quando giunge Padre Massimiliano Kolbe,
delegato all'inferno come Angelo Custode,
Padre Kolbe che nemmeno al buio
ha perso la luminosità del volto, e dice:
- E io sono morto perché non mi curavo di me, ma degli altri.
Jan Twardowski
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