mercoledì, giugno 14, 2023

Smartphone

A fine 2022, la capitalizzazione in borsa delle cinque più grandi realtà mondiali dell'hi-tech corrispondeva a 6398 miliardi di dollari. Apple, Microsoft, Alphabet (Google), Amazon e Meta (Facebook) valevano insieme quasi il triplo del Pil dell'intera Africa (2300 miliardi). Da sola, Apple valeva quanto il Canada (2066 miliardi), Microsoft come l'Australia (1787 miliardi). La questione non è solo economica. È politica. Siamo davanti a una enorme concentrazione di potere (finanziario e più ancora di dati e infrastrutture) in mano a compagnie private, quotate in borsa e gestite da consigli di amministrazione. Queste cifre impongono riflessioni sistemiche e sistemi legislativi adeguati, capaci di regolare un fenomeno globale senza pari. Non per limitare l'ingegno e la produttività, ma per custodire i più piccoli, i più deboli, i più poveri. Anche un pianeta fin troppo sfruttato. Oggi giustizia e democrazia passano per gli smartphone che abbiamo in tasca. "Hi-tech, una sfida per la democrazia" di Andrea Ciucci, L'Osservatore Romano, 6 maggio 2023

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