venerdì, luglio 03, 2020

A me, proprio a me

Penso che il mondo sarebbe migliore se in tutte le omelie si avvertissero i fedeli che partecipano all'assemblea domenicale di abbandonare il vezzo diventato quasi spontaneo di pensare che il Vangelo sia diretto agli altri. Cioè applicare le parole di Gesù alla suocera, al macellaio, al comunista, all'albanese o al marocchino. Credo che il vero successo, la vera conversione di una comunità cristiana, specialmente quella che partecipa ai ritiri e che si propone una specializzazione nella spiritualità, sarebbero raggiunti se ciascuno tornasse a casa con questa convinzione: a me, proprio a me, e solo a me, Gesù oggi rivolge queste parole. Arturo Paoli

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