giovedì, dicembre 28, 2017

Città vecchia

Spesso, per ritornare alla mia casa

prendo un'oscura via di città vecchia.

Giallo in qualche pozzanghera si specchia

qualche fanale, e affollata è la strada.

Qui tra la gente che viene che va

dall'osteria alla casa o al lupanare,

dove son merci e uomini il detrito

di un gran porto di mare,

io ritrovo, passando, l'infinito

nell'umanità.

Qui prostituta e marinaio, il vecchio

che bestemmia, la femmina che bega,

il dragone che siede alla bottega

del friggitore,

la tumultuante giovane impazzita

d'amore,

son tutte creature della vita

e del dolore;

s'agita in esse, come in me, il Signore.

Qui degli umili sento in compagnia

Il mio pensiero farsi più puro dove più turpe

è la via.

 

Umberto Saba, "Città vecchia", Antologia del "Canzoniere", Einaudi


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