domenica, giugno 23, 2024

Pellegrini

Oltre arenghi, tempietti,

oltre chiese e bar,

oltre monumentali cimiteri,

oltre grandi bazar,

oltre mondo e mare,

oltre Mecca e Roma,

arsi da un sole livido

vanno per la terra i pellegrini.

Storpi, gobbi,

affamati, mezzo vestiti,

i loro occhi

sono pieni di tramonto,

i loro cuori sono pieni d'alba.

Davanti a loro cantano i deserti,

lampeggiano bagliori lontani,

le stelle ardono sopra di loro

e rauchi gridano per loro uccelli:

che il mondo resterà lo stesso,

sì, resterà lo stesso,

accecante di neve

e difficilmente tenero,

il mondo resterà falso,

il mondo resterà eterno,

forse, comprensibile,

ma tuttavia infinito.

Il che significa che non avrà senso

credere in se stessi e in Dio.

… Il che significa

che rimarranno solo

le illusioni e la strada.

E siano tramonti sulla terra,

E siano albe sulla terra.

I soldati la concimino.

I poeti la cantino.

 

"Pellegrini" di Iosif Brodskij, traduzione dal russo di Lucio Coco

 

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