venerdì, luglio 10, 2015

Violenza

Il ritmo frenetico della vita moderna è una forma, forse la forma più comune, della sua innata violenza. Lasciarsi prendere da molteplici preoccupazioni, accondiscendere a qualsivoglia richiesta, impegnarsi in troppi progetti, voler aiutare tutti in tutto, significa soccombere a questa violenza. Di più, sarebbe quasi un cooperare alla violenza. La frenesia delle attività annulla la nostra innata capacità di pace. Finisce per distruggere la fecondità del nostro lavoro, perché finisce per distruggere le radici della nostra saggezza che rende proficuo il lavoro.

Th.Merton "Réflexions d'un spectateur coupable", Albin Michel, Paris 1970 – " Diario d'un testimone colpevole", Garzanti, Milano 2004, citato da Timothy Radcliffe in "Essere cristiani nel XXI secolo"


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