giovedì, ottobre 11, 2012

Satana

Satana è molto spirituale. La sua natura è la stessa di un puro spirito. In lui non vi è neppure un'oncia di materia. Non ha propensione per il materialismo banale. E quindi – ci si può scommettere – la spiritualità è il suo stratagemma.

Ci si potrà sorprendere, ma è difficile contestare queste righe del libro La fede dei demoni (Marietti 1820, 2010) del filosofo francese Fabrice Hadjadj, nato nel 1971, di origine ebraica, convertito dall'ateismo al cattolicesimo. Satana, come insegna la dottrina tradizionale, è «puro spirito»; perciò, non è così ingenuo da affidarsi al materialismo greve per convertire a sé le persone più avvedute. No, sceglie spesso un'altra via, quella dello spiritualismo etereo, magico, esoterico che colma ormai intere biblioteche specializzate e si vende persino su eBay. Egli, allora, propone una sua fede, lasciando da parte gli attrezzi arrugginiti di un certo ateismo alla "Unione Atei Agnostici Razionalistici" che sa tanto di vecchia congrega miscredente e gaudente («Dio non c'è: goditi la vita!»). Satana predilige, invece, una spiritualità individualistica, egoistica, snob e detesta la "carnalità" cristiana che costringe a sporcarsi le mani nel curare malati, a varcare soglie di carcere rovinandosi la reputazione interessandosi ai colpevoli, a impantanarsi negli spazi fangosi riservati ai nomadi, a curare vecchi bavosi, servendo a mensa brutti ceffi affamati. Eppure, il Dio cristiano del Natale si nasconde proprio lì, nella carne degli ultimi della terra, lui che ha scelto di finire sull'equivalente di allora della sedia elettrica. Aveva ragione un altro filosofo più celebre, l'austriaco Ludwig Wittgenstein: «Il cristianesimo non è una dottrina, né una teoria sull'anima umana. È la descrizione di un evento reale nella vita dell'uomo». Da Il Mattutino di Gianfranco Ravasi (Avvenire, 13.12.11)

 

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