venerdì, marzo 23, 2012

Padre nostro

Siamo mal ridotti, Papà, ma siamo insieme.
Laceri, sporchi, non troppo presentabili, ma ci riconosciamo fratelli.
Ci sentiamo colpevoli "insieme".
Abbiamo tutti qualcosa da farci perdonare.
Nessuno di noi è giudice dell'altro.
Nessuno di noi condanna le colpe dell'altro.
Siamo uniti da una comune solidarietà di miseria.
Soltanto per questo "osiamo dire".
E tu, siamo sicuri, ci guardi con benevolenza.

Perché noi ci guardiamo senza durezza.
Tu, abbiamo la certezza, ci accetti.

Perché noi ci accettiamo vicendevolmente.
Tu non ti vergogni di noi, nonostante tutto.

Perché noi non rifiutiamo nessuno.
Ecco, Signore, soltanto dopo che ci siamo caricati sulle spalle questo colossale peso di tutti i nostri fratelli, osiamo dire "Padre nostro!".
E, stavolta, è preghiera.

Alessandro Pronzato

 

 

1 commento:

annamaria ha detto...

Con tanta semolicita' questa poesia
dona una grande pace, propio perchè
si scopre la nostra umanità con zone luminose e zone buie.
Un padre nostro a livello umano
"poesieinsmalto"