giovedì, novembre 19, 2009

Convivialità delle differenze

La pace è la convivialità delle differenze. È qui il nostro compito storico: saper stare insieme a tavola. Non basta mangiare: pace significa mangiare con gli altri. Anche se i cento pani venissero distribuiti uno a testa, non sarebbe ancora pace, finché ognuno va a mangiarselo per conto suo. Non c'è pace perché non c'è convivialità delle differenze. Cioè la pace consiste nella solidarietà, simbolizzata da un'unica tavola dove tutti, oltre che mangiare, possono dialogare, scambiarsi le espressioni festose dell'amicizia e aggiungere una sedia in più per l'ospite in ritardo. E la pace accetta, anzi valorizza, non manipola le culture degli altri, non annulla il prossimo, ma lo esalta e lo accoglie come valore.      Don Tonino Bello

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