mercoledì, gennaio 28, 2009

Domandona

Caro Dan Tonino, sono un ragazzo di terza media e ho una sola domanda da fare. Io temo che le religioni e gli Dei in cui gli uomini credono siano solo una finzione, un modo per rifugiarsi, per sperare nei momenti di paura, un modo che ci dà anche forza e coraggio. In fondo l'uomo primitivo associava dei fenomeni a delle divinità e oggi riuscendo a dare una spiegazione scientifica siamo certi che quelle idee siano inesistenti.
Probabilmente in futuro l'uomo sarà certo che Dio non esiste, che era un modo per spiegargli le cose brutte e belle che accadono; come una storia che si racconta ai bambini per tranquillizzarli.  Diego
Caro Diego, hai una sola domanda, ma che domanda... E io non ha una risposta convincente da darti. Ci proverò, ma so già che alla fine rimarrai con gli stessi dubbi. Però non sarà stato inutile essersi fermati a riflettere. lo sono convinto che tutti gli uomini passati su questa terra, eccetto Gesù, hanno avuto gli stessi tuoi dubbi. E tutti hanno pensato che prima o poi si potesse fare a meno di Dio. Quando è stato inventato il parafulmine, si è pensato: «Visto che Dio non, c'entrava niente con il fulmine! È un fatto
naturale. Non c'è più bisogno di Dio per spiegarlo». La stessa cosa si. è pensato quando sessanta, settant'anni fa si è passati dalla civiltà contadina a quella industriale ed è iniziato un progresso scientifico, tecnico, sociale vertiginoso. Si è detto: «Per curare gli occhi, non c'è più bisogno di santa Lucia. Basta l'oculista. Per i denti non serve più pregare sant'Apollonia. Basta il dentista. Per partorire senza rischi, l'ostetrico è molto più sicuro di sant'Anna». E così via. Sembrava proprio che il progresso avesse deciso definitivamente la morte dl Dio. Ma invece di Dio sono morte le illusioni di poterne fare a meno.  Adesso abbiamo tutto. Possiamo trapiantare gli organi, allungare le gambe, riattaccare le mani, far scomparire il grasso eccessivo, però... Però le persone infelici, depresse, disperate non sono diminuite. Anzi aumentano sempre di più coloro che si chiedono: «Che senso ha questa nostra vita se poi all'improvviso finisce? Che senso ha la vita se chi è buono e onesto non è apprezzato, mentre chi è delinquente e disonesto ha successo? Che senso ha la vita se chi viene ammazzato e chi ammazza muoiono allo stesso modo?» Caro Diego, io credo fermamente che non siamo nati per caso; che ogni vita, anche quella che termina dopo pochi mesi, come quella che si spegne dopo anni di tubi e macchine che la sostengono, è un dono; che il giusto e l'ingiusto non avranno la stessa sorte. Perché Dio dà senso a tutto. E tu?
Tonino Lasconi (Avvenire, Popotus, 22 gen 2009)

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