mercoledì, novembre 15, 2006

Carità fraterna

Quando pratichiamo una carità che si arroga il diritto di essere materna, educatrice, rettificatrice, ci disancoriamo dalla terraferma della realtà: non siamo più fratelli.

Vicino a un non credente, la carità diventa evangelizzazione, ma questa evangelizzazione non può essere che fraterna.

Noi non andiamo ad offrire di condividere generosamente quel che sarebbe nostro, e cioè Dio.

Non andiamo come giusti in mezzo a peccatori, come gente in possesso di diploma in mezzo a gente incolta; noi andiamo a parlare di un Padre comune, conosciuto dagli uni, ignorato dagli altri; come perdonati, non come innocenti; come gente che ha avuto la fortuna di essere chiamata a credere, di ricevere la fede, ma di riceverla come un bene che non è nostro, ma che è stato depositato in noi per il mondo.

 

(Da "Noi delle strade" di Madeleine Delbrel - Gribaudi Editore, Milano, 1995)

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