Credo nelle anime sante,
nella loro indipendenza
conquistata sui sensi di una preghiera.
Credo nel lamento di un uomo
in agonia, inaccessibile silenzio
degli ultimi istanti in una vita.
Credo nel lavaggio
del suo corpo fermo, nel suo vestito
a festa e nell'incrocio delle mani,
testimoni di un battesimo confidato.
Credo nella gloria dei vinti.
Credo nelle loro carni piegate
sotto le macerie, i loro respiri cessati.
Credo nelle distese di orti trasformati,
dentro al loro recinto
le ossa dei popoli ammazzati.
Credo nei miserabili che annegano
alle porte d'Italia.
Credo in quelli che rimangono
e il giorno dopo chiamiamo clandestini.
Credo nelle loro bambine vendute
ai nostri piaceri, nella loro tristezza
che sorride vittima di un rossetto ingrato.
Credo negli angeli senza ali,
in quelli che a piedi nudi camminano
dentro una fede.
Credo nel mondo,
quello fuori dalla vetrina
in ginocchio a guardare dentro.
Credo nel colore delle pelli che indossa,
negli occhi neri dei figli
che perde affamati.
Credo nella verità delle madri
e del loro amore.
Credo nella miseria e nell'umiltà
di questi versi.
Credo nella bellezza
e qui conviene fermarmi.
Roberta Dapunt, da "La Terra più del paradiso", Einaudi, 2009