Sarebbe ora di invertire la tendenza, e di smettere di far sentire chi usa sudore e manualità per vivere meno elevato socialmente di un impiegato di Borsa, un avvocato, un giornalista, o di chi passa tutto il giorno davanti a un computer a fare nemmeno lui sa bene cosa. È una questione anche di risultato: chi realizza cose tangibili in questa società che vende soprattutto fumo, merita sempre un applauso. O comunque molto rispetto. Alberto Caprotti, "Cerchi alla testa", Avvenire, 12 settembre 2020
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