I lessici medievali sanzionano: "ti invidio" vale "non ti vedo", cioè "non sopporto di vedere il tuo bene". E, in effetti, "invidiare", alla radice, designa un'alterazione malevola e funesta della funzione visiva...
"O gente sicura
di veder l'alto lume
che 'l disio vostro solo ha in cura",
li interpella il pellegrino Dante... Vittorio Sermonti, Il Purgatorio di Dante, canto XIII
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