La grazia di saper morire, di essere degni di morire, il dono di chiudere cantando il lungo giorno "poiché i miei occhi hanno visto la luce delle genti". La grazia di poter dire di fronte al mondo: "Le valigie sono pronte. Arrivederci, figlioli". Una morte sempre più rara, è vero, questa bella morte all'antica. Di contro, ecco questa civiltà di morte, questa morte a battaglioni, ecco la nostra morte, una morte industrializzata. Una vita che è già morte. Morte mangiata nei cibi stessi che mangi; morte salita con te sull'aereo; morte che, appunto, con te viaggia sulla tua stessa auto, divertita a spingerti lei stessa al folle sorpasso. Davide Maria Turoldo citato da Gianfranco Ravasi in "Il Vangelo di Giovanni", Conversazioni bibliche, Mondadori
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