sabato, settembre 30, 2023

Figli

Ai figli che non danno pensieri, si dedicano pochi pensieri. Stefania Sandrelli, "La famiglia" di Ettore Scola, 1987

venerdì, settembre 29, 2023

Il nostro futuro

Chissà perché ci ostiniamo a ripetere che sono il nostro futuro, i ragazzi, quando non riusciamo a vedere che sono già il nostro presente. E, soprattutto, pretendiamo che guardino noi, "noi adulti" e non quello che — di bello, di buono, di nutriente, di generativo — noi stessi guardiamo. Silvia Guidi

giovedì, settembre 28, 2023

Soltanto giovane

Alle volte uno si crede incompleto, ed è soltanto giovane. Italo Calvino, Il Visconte dimezzato

mercoledì, settembre 27, 2023

Parlare di Dio

C'è un modo di parlare di Dio che teologicamente è impeccabile, ma allo stesso tempo è diabolico perché allontana Dio dall'uomo fino ad estrometterlo, con la scusa di portare rispetto alla sua sacralità. Vangelo.app

lunedì, settembre 25, 2023

domenica, settembre 24, 2023

Orazione

Venite, ignoranti e stupidi, anche voi siete adatti a fare orazione, voi che credete di esserne incapaci: proprio voi siete i più adatti. Venite tutti senza eccezioni, Gesù Cristo vi chiama tutti. Non vengano solo quelli che non hanno cuore; sono dispensati, perché ci vuole un cuore per amare. Ma chi è senza cuore? Venite dunque a consegnare il vostro cuore a Dio e imparate come farlo. Madame Guyon


 

 

giovedì, settembre 21, 2023

Riconoscersi

Se ci riconosceremo nell'assetato, ci riconosceremo anche nel dissetato. Sant'Agostino (Sul Salmo 62, 3)

mercoledì, settembre 20, 2023

C'era una volta

C'era una volta. La frase magica che, ogni giorno, dall'infanzia alla morte, ci porta in viaggio. C'era una volta. Le quattro parole che danno inizio alle nostre partenze più belle. Ecco perché mormorare "C'era una volta" è come issare la vela. Pagina bianca, vela bianca. Ci imbarchiamo nelle parole o sul mare. Davanti a noi, gli orizzonti misteriosi. Erik Orsenna


 

martedì, settembre 19, 2023

Come ti sta trattando la vita?

La persona che mi sta di fronte mi fa vedere il messaggio ricevuto da un conoscente che non sente da tanto tempo. Sorride, trova che la domanda sia garbata e originale: "Come ti sta trattando la vita?" Da quella frase iniziamo a riflettere. Garbata sì, ma posta così rischia di essere ambigua e di alimentare la tendenza al vittimismo che sta dilagando e intossicando il nostro mondo. Come se la vita avesse un debito nei miei confronti. Perché continuo a incontrare persone che si sentono vittime di qualcosa o di qualcuno. Per la loro storia, per il loro percorso. Sconfortati e stanchi, arrabbiati o rassegnati. La colpa della loro infelicità è altrove, fuori da sé. Nel proprio carattere, nell'infanzia infelice, nella mancanza di possibilità. Gli altri invece sono felici. Gli altri sono migliori. Gli altri sono diversi. No, non abbiano nessun credito rispetto alla vita. Semmai l'opportunità di prenderla in mano e di farla fiorire. Non sono le cose che ci capitano a definire ciò che siamo. Ma il modo che abbiamo di vederle e di affrontarle. Finiamo il ragionamento. Le suggerisco di rispondere al suo amico con un messaggio: "E tu, come stai trattando la vita?" Paolo Curtaz

lunedì, settembre 18, 2023

Il vero coraggio

Il vero coraggio, tu credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede. Harper Lee

domenica, settembre 17, 2023

Quella barca

Quella barca che è diventata altare.

A Lampedusa, un lembo di terra nel mare, dove uomini accettano, soffrendo, altri uomini, dal mare. Perché non è facile essere buoni, quando di terra, di tende, di pane ce n'è poco per tutti. E quando gli altri ti lasciano a fare il buono. Tanto non tocca a loro aprire case, trovare una coperta, acqua da bere, pulire dove passano migliaia di uomini. Non è roba da canzonette: "aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più". Qui non c'è posto nemmeno per i tavoli. Ma quella barca resterà nella memoria, così come l'uomo in bianco, in piedi, con una croce di legno tra le mani dai colori stinti delle barche, due pesci disegnati sui bracci dove ci sono i chiodi, un cuore al centro, che si stringe piccolo di fronte a tanto dolore, a tanto bisogno che raccontano gli occhi che quella croce hanno davanti: un piccolo cuore rosso, il cuore di Gesù. Il cuore bambino, che sa piangere, che ci chiede di avere Francesco. Perché gli uomini vanno pescati dove si perdono. Nell'indifferenza dove annegano, dall'indifferenza dove muoiono. Quale sarà la pesca di quella barca? Nessuno lo può sapere. Ma intanto ancora una volta sulla sua parola qualcuno ha gettato le reti. Eugenio Mazzarella

sabato, settembre 16, 2023

Frugaci dentro

Tu guarda bene gli occhi di una persona. Non ti tirare indietro, frugaci dentro, proprio come quando cerchi i calzini nel cassetto. Quando fai così, quello che vedi è la verità. L'isola della libertà (Roma, Sinnos, 2023, pagine 192, euro 14) di Milvia Vincenzini

 

venerdì, settembre 15, 2023

Tra un sì e un no

Nello spazio tra un sì e un no c'è tutta una vita. È la differenza tra il sentiero che percorri e quello che ti lasci alle spalle; è la discrepanza tra chi credevi di poter essere e chi sei veramente: è il posto vuoto per le bugie che ti racconterai in futuro. Jodi Picoult

mercoledì, settembre 13, 2023

Non so le dolcezze

Io non ho mani
che mi accarezzino il volto,
(duro è l'ufficio
di queste parole
che non conoscono amori)
non so le dolcezze
dei vostri abbandoni:
ho dovuto essere
custode
della vostra solitudine:
sono
salvatore
di ore perdute.

David Maria Turoldo


lunedì, settembre 11, 2023

Il prezzo della vita

Ho avuto la sensazione che quando le autorità temporali e spirituali hanno posto una categoria di esseri umani al di fuori di quelli la cui vita ha un prezzo, non c'è niente di più naturale per l'uomo che uccidere. Simone Weil 

domenica, settembre 10, 2023

Grazie per gli amici

Grazie, Signore, per gli amici che ci hai dato.

Gli amici che ci fanno sentire amati senza un perché.

Che hanno il loro modo speciale di farci sorridere.

Che sanno tutto di noi chiedendoci così poco.

Che conoscono il segreto delle piccole cose che ci rendono felici.

Grazie, Signore, per quelle e quelli

senza cui il cammino della vita non sarebbe lo stesso.

Che ci sostengono

anche quando il mondo sembra un posto insicuro.

Che con la loro presenza ci infondono coraggio.

Che ci sorprendono di proposito,

perché trovano che troppa routine non sia una cosa buona.

Che ci fanno vedere un altro lato delle cose,

un lato fantastico, diciamolo pure.

Grazie per gli amici incondizionati.

Che non sono d'accordo con noi

e rimangono con noi.

Che aspettano per tutto il tempo che serve.

Che perdonano prima delle scuse.

Queste e questi sono i fratelli e le sorelle che scegliamo.

Coloro che metti al nostro fianco

per restituirci l'aerea luce della gioia.

Coloro che fanno scendere fino a noi

l'imprevedibile del tuo cuore, Signore.

 

José Tolentino De Mendonça

sabato, settembre 09, 2023

Straniero

Il termine "straniero" è molto doloroso e lo so per esperienza, avendo viaggiato tanto ed essendo stata chiamata in questo modo nel corso di tutti i miei viaggi. Lo straniero non è il fratello, non è l'amico, non è di dentro. E di fuori. Non si può essere "fratello universale", essere "uno di loro" se si accetta di considerare un solo essere come straniero. E curioso quanto si stenti a farlo capire. Magdeleine di Gesù

venerdì, settembre 08, 2023

Patriarcale

Le parole manifestano pensieri ed idee ma, a volte, vengono utilizzate senza alcun riferimento o addirittura in contrasto al loro significato originario. Il termine "patriarca, patriarcale" - ad esempio - ha sempre suscitato, anche in ambito religioso come nella cultura biblica, atteggiamenti di rispetto e di venerazione; oggi, anche a causa degli orrendi e ripetuti fatti di cronaca nera, si parla di "patriarcato" inteso prevalentemente come abuso intollerabile che trasforma il "padre in padrone". Perdere o tradire il significato originario dei termini vanifica la loro funzione di trasmettere la verità. C'è da augurarsi che tale trasformismo lessicale non inquini la fiducia e l'affetto di quanti si rivolgono a Dio invocandolo come: "Padre nostro che sei nei cieli". Fra' Angelo

giovedì, settembre 07, 2023

Maschile - femminile

L'innalzamento del maschile o la sottomissione del femminile sono relitti dei tempi patriarcali. Queste strutture si trasformeranno solo quando non le seguiremo più. Questo è altrettanto vero per gli uomini. Infatti, anche gli uomini sono vittime di un sistema patriarcale, e oggi molti di loro sono stanchi di vivere secondo questo sistema, perché ne avvertono il limite. Linda Jarosch

mercoledì, settembre 06, 2023

Giustizia

Forse il destino dell'uomo non è di realizzare pienamente la giustizia, ma di avere perpetuamente della giustizia fame e sete. Ma è sempre un grande destino. Aldo Moro

 

lunedì, settembre 04, 2023

domenica, settembre 03, 2023

L'inquietudine è necessaria

Non dobbiamo abituarci a un cristianesimo normalizzante che spunta le inquietudini e le contraddizioni alla ricerca di una perfetta quadratura del cerchio. La fede non è la gomma che cancella gli scarabocchi delle nostre vite né il pennello che ritocca le sbavature. La fede in un Assoluto — se non è fanatismo — comporta la ricerca, la lotta, la testardaggine e la resa. È desiderio di pienezza che non lascia posto al rancore e alla meschinità. È la casa degli uomini e delle donne inquiete (inquietum cor nostrum). Ben vengano tutte le figure che risvegliano domande e aprono orizzonti perché l'obbedienza della fede sia il frutto di un assenso profondo a Cristo, dopo avergli chiesto conto e ragione, e magari aver scoperto le sue piaghe solamente dopo aver lottato con lui. Perché Cristo non è un «ladro di energie», come lo definiva (il grande) Arthur Rimbaud. È la spina della rosa. Antonio Spadaro

sabato, settembre 02, 2023

Parte di me

Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono, è un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa. Meglio accettare che quello che mi sta succedendo faccia parte di me. La guerra presuppone sconfitti e vincitori; io conosco già la fine della storia, ma non mi sento una perdente. Michela Murgia


venerdì, settembre 01, 2023

Vanità

Vanità è aspirare a vivere a lungo, e darsi poco pensiero di vivere bene. Vanità è occuparsi soltanto della vita presente e non guardare fin d'ora al futuro. Vanità è amare ciò che passa con tutta rapidità e non affrettarsi là, dove dura eterna gioia. Tommaso da Kempis