martedì, dicembre 31, 2013

Giornata della Pace

La società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. La ragione, da sola, è in grado di cogliere l'uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternità. Questa ha origine da una vocazione trascendente di Dio Padre, che ci ha amati per primo, insegnandoci per mezzo del Figlio che cosa sia la carità fraterna. Benedetto XVI: Caritas in Veritate, 19

 

La globalizzazione, come ha affermato Benedetto XVI, ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. Inoltre, le molte situazioni di sperequazione, di povertà e di ingiustizia, segnalano non solo una profonda carenza di fraternità, ma anche l'assenza di una cultura della solidarietà. Le nuove ideologie, caratterizzate da diffuso individualismo, egocentrismo e consumismo materialistico, indeboliscono i legami sociali, alimentando quella mentalità dello "scarto", che induce al disprezzo e all'abbandono dei più deboli, di coloro che vengono considerati "inutili". Così la convivenza umana diventa sempre più simile a un mero do ut des pragmatico ed egoista. [...] Una vera fraternità tra gli uomini suppone ed esige una paternità trascendente. A partire dal riconoscimento di questa paternità, si consolida la fraternità tra gli uomini, ovvero quel farsi "prossimo" che si prende cura dell'altro. Francesco: messaggio per la

domenica, dicembre 22, 2013

Il mio Natale

Il mio Natale: dar da mangiare senza affamare nessuno, vestire senza denudare nessuno, far vivere senza uccidere nessuno. Primo Mazzolari

giovedì, dicembre 19, 2013

Carità

Non dobbiamo aver paura se su dieci persone che bussano alla porta, una sola ha veramente bisogno. È meglio aiutarle tutte e dieci, piuttosto che mandar via a mani vuote l'unica bisognosa. Don Tonino Bello

sabato, dicembre 07, 2013

Regali di Natale

Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale: perdono per un tuo nemico, tolleranza per un tuo avversario, il tuo cuore per un tuo amico, un buon servizio per un tuo cliente. Carità per tutti e buon esempio per i bambini. Rispetto per te stesso. Arnold Oren (1900 - 1980)

domenica, dicembre 01, 2013

Fuori dala tana

Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui si sentiamo tranquilli, mentre fuori c'è una moltitudine affamata e Gesù che ci ripete senza sosta: "Voi stessi date loro da mangiare" (Mc 6,37).   Francesco, Esortazione  apostolica Evangelii Gaudium, 49


giovedì, novembre 28, 2013

senza parole

Non riesco a dormire sono le 03:40 del 24 luglio fa caldo, una zanzara mi sta facendo perdere il sonno e allora sono venuta in cucina e o bevuto un buon caffè caldo e penso penso tanto in questi mesi. Edoardo dorme nel suo letto questa notte, molte notti invece sta nel mio si sente solo, a paura del buio: Da quando mio marito non c'è più si dice che è passato a miglior vita forse lui sì ma noi che siamo vivi non è così. Per noi ma per me molto è molto pesante. Perché voi del santuario Edoardo lo conoscete già. Dal 2008 vi scrissi allora disturbo della personalità al 100% ora è tutto mio ci sono dei momenti che non so cosa farei vorrei mettermi a urlare picchiare i pugni sulla testa mia e sua è troppo pesante questa vita oggi così frenetica con un figlio così disabile ora parla anche poco ma molto spesso... u u... solo versi e io dovrei capire il suo modo di esprimersi vorrei urlare anche io spiegarmi ma non posso lui non mi capirebbe e allora cosa fa? alza la voce e non va bene le dico sempre parla piano. E allora con la pasienza e le buone maniere si calma e quasi sempre riusciamo a intendersi e allora ci abbracciamo mi da un bacio sulla guancia e mi dice che mi ama così come sono e io me lo abbraccio forte forte e mi ripete sono tuo figlio sono fatto così. A mille volte ragione quando mi chiama mamma mamma ti amo così e allora me lo stringo forte forte. E pensare che è un dono del Signore se lui è con me ho pregato tanto e un bel giorno una telefonata e lui era pronto mi aspettava e così dal 17 giugno 1977 è con noi, con me oggi è il bastione della mia vecchiaia oggi lui ha 45 anni e io 73 se non ci fosse che vita farei io oggi. Mentre con lui vado in Chiesa andiamo dai defunti andiamo in pellegrinaggio a Lourdes. Giovedì con tutti i ragazzi disabili è andato sul lago di Como mi hanno riferito che si e divertito molto ed era contento. Mie care persone del Santuario della Guardia se l'Unitalsi lombarda dovesse fare un pellegrinaggio ancora da voi la su sotto il cielo ma in alto fra le braccia della Madonna mi piacerebbe venire ancora c'è una pace e una quiete sei a tu per tu con la madonna e così posso fare una chiacchierata con lei e mi darà tanta forsa è una carica da sentirmi leggera con me stessa e con tutti quelli che voglio bene credo di essere una persona buona e voler bene a tutti. Ora che sono rimasta sola con il mio Edoardo se non ci fosse Gesù la S Vergine la Chiesa papa Francesco, la mia vita come potrebbe sarebbe vuota spenta buia ma tutto il resto ce. Perdonate la mia brutta scrittura gli errori di artografia i punti e le virgole che non ci sono ma so che lo farete e vi ringrazio sono andata poco a scuola siamo ancora in 6 fratelli e con tanta miseria e tanta fame io sono del 39 e invece che andare a scuola andavamo a lavorare nei campi. Non ho nianche la carta per scrivere buona scusate grazie e mille a risentirci Amelia...

Lettera inviata al mensile "La Guardia", Genova

 

domenica, novembre 24, 2013

Università

"Lo scopo dell'università non è quello di rendere inoffensive le idee per gli studenti, ma di rendere gli studenti inoffensivi per le idee."  Clark Kerr

martedì, novembre 12, 2013

Consigli per la crescita

 Sia fedele ai poeti, rimanga fedele all'infanzia. Non diventi mai "grande".

Consiglio di Bernanos ad una ragazza, citato da Luigi Pozzoli in "Elogio della piccolezza"- Paoline 2002


mercoledì, novembre 06, 2013

lunedì, novembre 04, 2013

Il volto di Dio

Scoprire nei volti sofferenti dei poveri il volto del Signore è qualcosa che sfida tutti i cristiani a una profonda conversione personale ed ecclesiale.

Nella fede troviamo:
i volti sfigurati dalla fame, conseguenza dell'inflazione, del debito estero e delle ingiustizie sociali;

i volti delusi dei politici, che promettono e non mantengono;

i volti umiliati a causa della propria cultura che non è rispettata ed è, per di più, disprezzata;

i volti terrorizzati dalla violenza quotidiana e indiscriminata;

i volti angosciati di minori abbandonati, che camminano per le nostre strade, dormono sotto i nostri ponti e sono sfruttati;

i volti sofferenti delle donne umiliate e non considerate, disprezzate ed oppresse

i volti stanchi degli emigranti e dei profughi, che non trovano un'accoglienza dignitosa;

i volti consumati dei campesinos che, come gruppo sociale, vivono in condizioni di abbandono in quasi tutto il continente, con poca terra, sottomessi a sistemi di commercializzazione che li sfrutta;

i volti senza speranza di sottoccupati e disoccupati, licenziati per le dure necessità originate dalla crisi economica, dalla globalizzazione sfrenata, dal debito estero e molte volte dai modelli di sviluppo che sottopongono i lavoratori e le loro famiglie a freddi calcoli economici;

i volti invecchiati dal tempo e dal lavoro di coloro che non hanno il minimo per sopravvivere in modo degno. Condividiamo con tutti i poveri della terra altre angosce che derivano dalla mancanza di rispetto per la dignità dell'essere umano, come "immagine e somiglianza di Dio" e per i loro diritti inalienabili come figli di Dio.

Dal documento di Santo Domingo dei vescovi latino americani.

lunedì, ottobre 21, 2013

L’AMORE NON È GIÀ FATTO, SI FA

Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.
Non è un appartamento chiavi in mano,
ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.
Non è una vetta conquistata,
ma scalate appassionanti e cadute dolorose.
Non è un solido ancoraggio nel porto della felicità,
ma è un levar l'ancora, è un viaggio in pieno mare.
Non è un sì trionfale che si segna fra i sorrisi e gli applausi,
ma è una moltitudine di "sì" che punteggiano la vita,
tra una moltitudine di "no" che si cancellano strada facendo.
Non è l'apparizione improvvisa di una nuova vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume
dai molteplici meandri, qualche volte in secca,
altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.

 Michel Quoist

venerdì, ottobre 18, 2013

Otium

Ci si vergogna già oggi del riposo, il lungo meditare crea quasi rimorsi di coscienza. Si pensa con l'orologio alla mano, si vive quasi come uno che continuamente potrebbe farsi sfuggire qualcosa. Il furibondo lavoro senza respiro comincia già per contagio a inselvatichire la vecchia Europa e a stendere su di essa una prodigiosa assenza di spiritualità: non si ha più tempo né energia per ogni otium.

Nietzsche, "La Gaia scienza"

giovedì, ottobre 17, 2013

Cristianesimo

È falso sino all'assurdo vedere in una «credenza» il segno distintivo del cristiano: soltanto la pratica cristiana, una vita come la visse colui che morì sulla croce, soltanto questo è cristiano... Ancora oggi una tale vita è possibile, per certi uomini è persino necessaria: l'autentico, originario cristianesimo sarà possibile in tutti i tempi...  Friedrich Nietzsche

martedì, ottobre 15, 2013

Il buon samaritano

Ci affascina la libertà di chi al momento giusto è al posto giusto e sparisce quando non c'è più bisogno di lui. Marino Poggi


domenica, ottobre 13, 2013

Pensare

La differenza più importante non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa ai grandi interrogativi dell'esistenza.

 Carlo Maria Martini


giovedì, ottobre 10, 2013

Voglio rischiare tutto!

Ridere, è rischiare di apparire matti...
Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...
Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...
Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...
Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti...
Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...
Vivere, è rischiare di morire...
Sperare, è rischiare di disperare...
Tentare, è rischiare di fallire...
Ma noi dobbiamo correre il rischio!
Il più grande pericolo nella vita
è quello di non rischiare.
Colui che non rischia niente...
non fa niente... non ha niente...
non è niente!
Rudyard Kipling

martedì, ottobre 08, 2013

Litanie trinitarie

Facci comprendere, Signore

Che l'unità non è uniformità

che l'unità non si fa livellando

che l'unità non uccide la molteplicità

che l'unità non uccide la singolarità

che l'unità non uccide la varietà

che l'unità non uccide la libertà

che l'unità non comporta conformismo

che l'unità non comporta monismo

che l'unità non comporta decisioni uniformi

che l'unità non comporta inquadramenti

che l'unità non è a spese dell'originalità

che l'unità non è a spese della creatività

che l'unità non è a spese della fantasia

che l'unità non è a spese della poesia

che la solitudine non è isolamento

che la solitudine non è negazione di rapporto

che la solitudine non è rifiuto dell'altro

che la solitudine non è misantropia

che la solitudine non è chiusura :su di sé

che il silenzio non è mutismo

che il silenzio non contraddice la parola

che il silenzio non contraddice la musica

che il silenzio non contraddice la cordialità

che il silenzio non è malinconia

che il silenzio non è negazione del dialogo

che il silenzio è il tuo Verbo

che io mi realizzo nel rapporto

che io mi realizzo nel dialogo

che io mi realizzo conoscendo l'altro

che io mi realizzo amando l'altro

che io mi realizzo ascoltando l'altro

che io mi realizzo dandomi all'altro

che io mi realizzo accogliendo l'altro

che io mi realizzo uscendo da me stesso

che io mi realizzo svuotandomi di me

che io mi trovo perdendomi

che l'altro è parte di me

che io sono parte dell'altro

che io sono nel tu

che il tu è in me

che Tu sei il nostro tu

che il tuo tu interno sei Tu stesso

che il tuo tu esterno siamo noi

che Tu sei la salvezza dell'uno

che Tu sei la salvezza del molteplice

che Tu sei la salvezza della singolarità

che Tu sei la salvezza della varietà

che Tu sei la salvezza dell'io e del tu

che Tu sei la salvezza di tutto

che la molteplicità non sarà fagocitata dall'unità

che noi non scompariremo in Te

che la persona non sarà assorbita

che la varietà non avrà fine

che tutto sarà salvo in eterno.

Adriana Zarri

 

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

 

 

sabato, ottobre 05, 2013

Fermati

Per essere obiettivo nel definire l'identità di chi incontri, guardalo così: Figlio di Dio - dunque mio fratello - sia pure bianco, nero o giallo, ricco o povero, distino o trasandato, di destra, di  centro o di sinistra, onesto o meno ... Se poi desideri andare oltre, fermati!      Padre Angelo Grande OAD

venerdì, ottobre 04, 2013

Una gran voglia di piangere

Poi rimango solo
e sento per la prima volta una grande voglia di piangere.
Tenerezza, rimorso
e percezione del poco che si è potuto seminare
e della lunga strada che rimane da compiere.

Attecchirà davvero la semente della nonviolenza?
Sarà davvero questa la strategia di domani?
È possibile cambiare il mondo
col gesto semplice dei disarmati?

Sono troppo stanco per rispondere stasera.
Per ora mi lascio cullare da una incontenibile speranza:
le cose cambieranno, se i poveri lo vogliono.

don Tonino Bello
(dal Diario della marcia di Sarajevo, dicembre 1992)

giovedì, settembre 26, 2013

Nonno Jerònimo

...e questo era Jerónimo, mio nonno,  pastore di porci e raccontatore di favole, che sentendo arrivare la morte, andò a dire addio agli alberi nella corte, uno per uno, abbracciandoli e piangendo perché sapeva che non li avrebbe più rivisti. José Saramago

mercoledì, settembre 25, 2013

Ama

Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta.

Ama
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.

E del bene degli altri
godi e fai godere.

Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
–se necessario-
dividi.

E vai, vai leggero
dietro il vento
e il sole
e canta.
vai di paese in paese
e saluta tutti
il nero, l'olivastro
e perfino il bianco.

Canta il sogno
del mondo
che tutti i paesi
si contendano
di averti generato.

 

David Maria turoldo

 

domenica, settembre 22, 2013

Finché sei vivo...

Non aspettare di finire l'università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l'estate,
l'autunno o l'inverno.
Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione.                                                                                           Lavora come se non avessi bisogno di denaro,                                            
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.                                                                                               Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
Madre Teresa di Calcutta

sabato, settembre 21, 2013

La scelta del cristiano

Il possesso e la ricerca della ricchezza come fine a se stessa, come unica garanzia di benessere presente e di pienezza é la paralisi dell'amore. L'educazione cristiana alla povertà - intesa come distacco assoluto dall'idolatria del benessere - sa distinguere innanzi tutto l'uso dal possesso delle cose materiali e sa distinguere poi la libera e meritoria rinuncia ai beni temporali, in quanto impedimento allo spirito umano nella ricerca e nel conseguimento del suo ottimo fine che é Dio e il prossimo che é il fratello da amare e da servire e liberare dalla carenza di quei beni che sono indispensabili alla vita presente, come dalla miseria, dalla fame, a cui é dovere e carità provvedere. Paolo VI


 

giovedì, settembre 19, 2013

Ricchi e poveri

Sa chi è rimasto nelle nostre chiese dopo la conquista del potere da parte del regime comunista? Solo i poveri, gli umili, le persone che non avevano nulla da difendere, mentre i ricchi, quelli che ideologicamente avrebbero dovuto opporre una qualche resistenza, sono passati immediatamente dall'altra parte.  Praga, 1968, confidenza di un parroco a Luigi Pozzoli, citato in "Elogio della piccolezza"- Paoline 2002

mercoledì, settembre 18, 2013

Ama i tuoi amici

Tutti vi dicono: «Tenetevi cari i vostri amici, perché altrimenti potrete rimanere soli!» Ma io vi dico: «Fatevi sempre nuovi amici, così tanti non saranno più soli!»

Tutti vi dicono: «State attenti ai compagni cattivi, perché vi possono creare fastidi!» Ma io vi dico: «Createvi dei fastidi per i compagni cattivi. Il bene deve essere diffuso».

Tutti vi dicono: «Mettetevi insieme a quelli bravi, a quelli intelligenti, a quelli educati». Ma io vi dico: «State vicino a quelli più in difficoltà, ai più timidi, ai più poveri, a quelli presi in giro da tutti».

Tutti vi dicono: «Non andate con chi non conoscete». Ma io vi dico: «Fate che nessuno sia per voi uno sconosciuto». Solo così ci sarà più gioia.

Tonino Lasconi


 

venerdì, settembre 13, 2013

Il borghese

La vita del borghese è basata sulla proprietà, cioè sul senso di solidità del benessere. Preoccupazione del cristiano è di essere, scopo del borghese è di avere. Quando il borghese dice: mia moglie, la mia automobile, le ie terre, quel che conta per lui non sono la moglie, l'automobile, le terre, ma l'aggettivo possessivo che per lui prende carne.

Emmanuel Mounier – "Rivoluzione personalista e comunitaria"

martedì, settembre 10, 2013

Bambini

I bambini sono pericolosi perché non hanno il buon senso di tenersi per sé la verità.

Stig Dagerman


 

lunedì, settembre 09, 2013

Ogni governo...

"Il capo del governo inglese non dice mai una cosa vera senza l'intenzione che sia presa per una menzogna; non dice mai una cosa falsa, se non con lo scopo che sia presa per la verità." Jonathan Swift

domenica, settembre 08, 2013

Forbici

Chi ha vissuto la guerra sulla pelle e ne ha sentito il grido fin nelle profondità del proprio essere non può non elevare un urlo appassionato che diventa denuncia, condanna, preghiera perché in ogni luogo e in ogni tempo sia definitivamente presa la decisione di tagliare ciò che sfigura l'umanità, che sia delle vittime o dei carnefici. Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace


 

venerdì, settembre 06, 2013

Mamme

Quante mamme hanno perso i figli in guerra e quanti figli sono tornati orfani nelle loro case diroccate. Non possiamo negare che il bilancio è assai triste. E tuttavia quante donne ancora mettono al mondo dei figli con la speranza di vederli un giorno uomini che credono in un mondo senza guerra; e quanti figli in nome dell'amore ricevuto rinnegano la guerra. Questo è il bilancio che ci fa sperare.  Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace

 

 

giovedì, settembre 05, 2013

La pace ci tocca!

La pace ci tocca!

È una necessità e quindi un dovere che non deve lasciarci tranquilli.

La pace ci tocca!

Indipendentemente dai risultati dei nostri sforzi, delle nostre scelte, delle nostre lotte.

La pace è un compito irrinunciabile, irrimandabile, irrevocabile.

Da "SEGNIDIPACE" riflessioni frutto del confronto con gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e provincia su alcuni temi riguardanti la pace

venerdì, agosto 30, 2013

Tuo fratello

Invece di parlare di Dio a tuo fratello, perché non parli a Dio di tuo fratello?  Dietrich Bonhoeffer

lunedì, agosto 26, 2013

Faide

Don Manuele Potino, per esempio, mai e po' mai avrebbi accettato per compagno a don Paolino Sileci: cent'anni avanti, don Francesco, nonno di don Manuele, e don Salvatore, nonno di don Paolino, si erano fatti causa per via di un aulivo che s'attrovava propio 'n mezzo al confine tra i loro tirreni. La causa era durata vintidù anni e nel frattempo l'àrbolo, colpito da un furmine, era morto. La causa aviva prosecutato lo stisso e l'aviva vinciuta don Salvatore. Ma da allura le dù famiglie Potino e Sileci non si scangiaro cchiù parola. E i Potino avivano pigliato a considerari i judici come la 'spressioni cchiù fitusa dell'umanità.

Andrea Camilleri, "Regali di Natale" da "Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata" – Sellerio 2011

martedì, agosto 13, 2013

Cristiani

Pensate a voi stessi, e poi pensate a voi stessi e infine ancora a voi stessi. È il vostro universo. Va bene. Ma allora non dite più che siete cristiani.      Raul Follerau

venerdì, agosto 09, 2013

Matrimonio

Quando saremo due non avremo metà
Saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.

 Erri De Luca

venerdì, luglio 26, 2013

Salvaci

Salva la tua creatura, Signore,

l'uomo che porta l'immagine tua:

uomini schiavi, oppressi, malati,

uomini senza nessuna speranza,

turbe di Lazzari intorno ai palazzi,

morenti in mezzo ai deserti!

E altri uomini empi e rapaci,

tutti in peccato, sedotti e perduti,

e leggi ingiuste, torture, violenze

e sempre il giusto che paga e muore:

fa' della Chiesa un paese di liberi,

una splendida città di salvati.

 David Maria Turoldo


 

giovedì, luglio 25, 2013

Ideali

"Gli ideali per i quali gli uomini muoiono spesso diventano i pregiudizi per i quali i loro discendenti uccidono."    Paul Eldridge

sabato, giugno 29, 2013

Condivisione

Chi non è in grado di fare qualcosa per gli altri ha almeno il dovere di partecipare alle sofferenze altrui senza ulteriori commenti.

Franz Fischer

giovedì, giugno 20, 2013

La situazione volge al peggio

Di fronte allo scenario del degrado politico ed etico del suo tempo, Ambrogio - a detta del suo biografo Paolino - "gemeva fortemente nel vedere che l'avidità, radice di ogni male, che non può essere attenuata né dall'abbondanza, né dalla penuria, cresceva sempre più tra la gente...dal momento che tutto era messo in vendita. Fu questa la prima causa dei mali per l'Italia e di conseguenza la situazione tutta volge al peggio" (Vita di Ambrogio, n.41).    Card. Carlo Maria Martini Discorso per la festa di S.Ambrogio - Milano, 5 dicembre 1997

mercoledì, giugno 19, 2013

Rendere felice

Rendere felice una creatura, almeno in qualche cosa durante la nostra vita: io metterei ciò come comandamento per ogni uomo, nella pienezza delle sue forze.

Fiodor Dostojewski


martedì, giugno 18, 2013

La città

Mi spaventa il traffico cittadino, mi spaventa la metropoli che ha perduto ogni fisionomia di luogo abitativo. Al punto che chi è abituato alle sue accelerazioni è a disagio in vacanza, ciondola smarrito, senza un programma di condivisione col luogo, con le persone. Vivere in città è immolarsi a una divinità di cui non ho alcuna fisionomia giustificativa.
Non si riuscirà mai a rendere umana una metropoli, è come voler suonare il violino nelle officine dell'Ilva. Chi lo sentirebbe?
Ermanno Olmi

sabato, giugno 15, 2013

Povertà

Avevo fame e avete fondato un club a scopi umanitari,
in cui si discute sulla mancanza di alimenti.
Ve ne sono grato.
Ero nudo e avete esaminato seriamente
le conseguenze morali della mia nudità.
Ve ne sono grato.
Ero malato e vi siete messi in ginocchio
per ringraziare il Signore di avervi dato una buona salute.
Ero senza tetto e mi avete predicato
le risorse dell'amore di Dio.
Sembravate così devoti, così vicini a Dio!
Ma io ho ancora fame,
sono ancora solo, nudo, malato, prigioniero e senza tetto.
Ho freddo...

Agenda missionaria

martedì, giugno 11, 2013

Ognuno per la sua parte

Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare. John Ronald Reuel Tolkien (1892 – 1973)


lunedì, giugno 10, 2013

Il povero

Sorridi quando porti da mangiare al povero, perché egli ti perdoni il privilegio che hai di aiutarlo. San Vincenzo de' Paoli

martedì, giugno 04, 2013

Perdita di tempo

Se mi interesso a quello che pensano i cretini, non avrò più tempo per quello che pensano le persone intelligenti.  Eric-Emmanuel Schmitt - Oscar e la dama in rosa

 

lunedì, giugno 03, 2013

Prima di tutto l’uomo

Non vivere su questa terra

come un estraneo

o come un vagabondo sognatore.

Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,

ma prima di tutto credi all'uomo.


Ama le nuvole, le macchine, i libri,

ma prima di tutto ama l'uomo.

Senti la tristezza del ramo che secca,

dell'astro che si spegne,
dell' animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza

e il dolore dell'uomo.

Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,

le quattro stagioni ti diano gioia,

ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l'uomo!

Nazim Hikmet, Ultima lettera al figlio


venerdì, maggio 31, 2013

Ai giovani

Voi sarete la generazione più disgraziata
che sia mai esistita
se stupidamente entrate nella vita
con il desiderio mostruoso
che noi abbiamo avuto prima di voi:
«Io, io, io, la mia carriera, la mia ricchezza.
Che mi importa degli altri?».
Sarete infelici,
se metterete il vostro benessere
a vostro esclusivo servizio, indifferenti degli altri.
Sarete invece la più felice generazione
che sia mai esistita nel mondo,
se capirete che soltanto l'amore
è capace di mettere il benessere
al servizio di tutti.
Ma per far questo,
abbiate cura di non vivere neppure un giorno
nella prosperità, nella comodità,
nel benessere, nei piaceri,
senza che il dolore degli altri
sia venuto fino a voi.

Abbé Pierre

 

 

mercoledì, maggio 29, 2013

Il povero

Nella nostra fantasia malata, il povero è un giocattolo da accudire di tanto in tanto; in qualche momento emotivo diciamo di voler spendere la vita per lui, perché pensiamo che non è giusto essere poveri. Ma quando tu lo conosci nella realtà, t'accorgi che a volte il povero ti disturba, è scostante, puzza, è maleducato...; ti accorgi che, anche lui come te, pretende di mangiare ogni giorno, di dormire la notte in un letto, di vestire come te, di mandare i suoi figli a scuola... Vuole essere proprio una persona come te, come noi... E questo povero è diverso da quello dei nostri sogni!    Ernesto Olivero

martedì, maggio 28, 2013

lunedì, maggio 27, 2013

Elogio dell'infanzia

Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un'anima
e tutte le anime erano un tutt'uno.

Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l'epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c'è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c'ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliò in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com'è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l'albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.

Peter Handke

sabato, maggio 25, 2013

Sono forse con noi?

Ma il disegno di salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in particolare i musulmani, i quali, professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso che giudicherà gli uomini nel giorno finale.

Concilio Vaticano II - Costituzione  dogmatica sulla Chiesa « Lumen gentium », §16

venerdì, maggio 17, 2013

La fede

Contrariamente a quel che si dice spesso, la fede non è un salto nel buio. Forse non è neanche un salto ma un cammino. C'è da sottolineare la gradualità. Cammino significa proprio un lento cadenzato approssimarsi a. O un lento, cadenzato lasciarsi approssimare da chi ti cerca, più che da colui che tu cerchi.  Silvano Fausti

mercoledì, maggio 15, 2013

La durezza del maestro

Io al mio popolo gli ho tolto la pace: Non ho seminato che contrasti, discussioni, contrapposti schieramenti di pensiero. Ho sempre affrontato le anime e le situazioni con la durezza che si addice al maestro. Non ho avuto né educazione né riguardo né tatto. Mi sono attirato addosso un mucchio di odio, ma non si può negare che tutto questo ha elevato il livello degli argomenti e di conversazione del mio popolo. Don Lorenzo Milani, da Esperienze pastorali

mercoledì, maggio 08, 2013

La pace

La pace sorge dall'amore di ogni uomo e donna che si compromettono per fare gesti concreti di perdono, solidarietà e condivisione. Dalla giustizia di ciascuno nasce la pace per tutti. Dom Luciano Mendes de Almeida

giovedì, maggio 02, 2013

Basta coi supplizi

No, basta coi supplizi; noi, uomini di questo grande secolo, non ne vogliamo più, non ne vogliamo né per il colpevole né per il non colpevole. Ripeto, il delitto si riscatta col rimorso e non con un colpo di mannaia o  un nodo scorsoio, il sangue si lava con le lacrime e non con il sangue. No evitiamo di dare ancora lavoro al carnefice.

Victor Hugo, processo Tauper, 1854

martedì, aprile 30, 2013

venerdì, aprile 12, 2013

Miracoli

Chi crede nei miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore

Chi li nega è perché ha una teoria contraria a essi

Gilbert K. Chesterton

giovedì, aprile 11, 2013

La gioia

L'uomo è più se stesso quando in lui la gioia è un elemento essenziale... La gioia è il gigantesco segreto cristiano.    Gilbert Keit Chesterton

 

 

martedì, aprile 09, 2013

lunedì, aprile 08, 2013

I diavoli

Ci sono due errori uguali ed opposti nei quali la nostra razza può cadere a riguardo dei diavoli. Uno è non credere alla loro esistenza. L'altro è crederci, e nutrire un eccessivo e insano interesse in essi. Loro stessi sono ugualmente compiaciuti da ambedue gli errori e salutano un materialista o un mago con lo stesso piacere. da "Le lettere di Berlicche" di C.S. Lewis

Lego

Siamo dei pezzi di una grande costruzione: ci occorre più tempo, più silenzio e più distanza per scoprirne l'assemblaggio.  Antoine de Saint Exupéry

 

 

venerdì, aprile 05, 2013

Macigni

Pasqua è la festa dei macigni rotolati, pari a quello che le donne giunte nell'orto, quel mattino, videro rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno... che l'opprime in una morsa; che blocca ogni raggio di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione, del peccato. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi.

Tonino Bello

mercoledì, aprile 03, 2013

Sgomberi

L'unico sgombero che dobbiamo augurarci non è dei campi rom e dei "poveri cristi", ma dell'indifferenza e dell'ambiguità che rendono sempre più pallida la nostra democrazia. Vivere nel conformismo è la peggiore schiavitù. C'è bisogno di mettersi in gioco, c'è bisogno della nostra speranza! Dobbiamo far battere in noi il cuore di tanti che hanno vissuto coraggiosamente.     Marco Colizzi, Aifo

sabato, marzo 30, 2013

L'Anima

Dio pena, attraverso lo spessore infinito del tempo e della specie, per raggiungere l'anima e sedurla.
Se essa si lascia strappare, anche solo per un attimo, un consenso puro e intero, allora Dio la conquista.
E quando sia divenuta cosa interamente sua, l'abbandona. La lascia totalmente sola.
Ed essa a sua volta, ma a tentoni, deve attraversare lo spessore infinito del tempo e dello spazio alla ricerca di colui ch'essa ama.
Così l'anima rifà in senso inverso il viaggio che Dio ha fatto verso di lei.
E ciò è la croce.
Simone Weil

mercoledì, marzo 20, 2013

Francesco Papa

Dice le cose di sempre e ripete le parole che un Papa deve dire, come eco fedele di Gesù. Eppure ci pare, il suo, un linguaggio nuovo. Perché? Non sono nuove le parole, direi; è nuovo il linguaggio. Per parlarci, Francesco ricorre all'alfabeto delle nostre storie, delle nostre gioie e delle nostre difficoltà; impiega una grammatica umana, che ci rende più facile la comprensione. Tutti i giorni noi parliamo così.

Marcello Semeraro, vescovo di Albano

martedì, marzo 19, 2013

Evangelizzazione

Essere cristiani 24 ore su 24 sarà la migliore evangelizzazione!  Ernesto Olivero, Sermig

giovedì, marzo 14, 2013

La Chiesa

La Chiesa, si diceva, non è la multinazionale dei pedofili né di qualche altro interesse economico più o meno pulito. È il popolo intercontinentale che gestisce una colossale macchina di servizi che offrono tutte le specie di pane di cui si sente il bisogno, quello da masticare con i denti e quello da ruminare nel cervello e nel cuore. E questa Chiesa ha sconvolto, ancora una volta, le previsioni di quanti la vedevano unicamente preoccupata di salvaguardare il suo potere e il suo prestigio. Di giorno in giorno verifichiamo che veramente sulla "barca" c'è Lui.

Padre Angelo Grande OAD

venerdì, marzo 08, 2013

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges da La cifra (1981)

mercoledì, marzo 06, 2013

PENSIERI & PAROLE

Il treno della vita non può essere low-cost. Ogni giorno va vissuto pienamente, non valgono sconti o scorciatoie.   Elena Giordano

 

 

 

 

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

 

Low cost

Il treno della vita non può essere low-cost. Ogni giorno va vissuto pienamente, non valgono sconti o scorciatoie.   Elena Giordano

martedì, marzo 05, 2013

Giovanni, I, 14

Non sarà questa pagina enigma minore
di quelle dei Miei libri sacri
o delle altre che ripetono
le bocche inconsapevoli,
credendole d'un uomo, non già specchi
oscuri dello Spirito.
Io che sono l'È, il Fu e il Sarà
accondiscendo ancora al linguaggio
che è tempo successivo e simbolo.
Chi giuoca con un bimbo giuoca con ciò che è
prossimo e misterioso;
io volli giocare coi Miei figli.
Stetti fra loro con stupore e tenerezza.
Per opera di un incantesimo
nacqui stranamente da un ventre.
Vissi stregato, prigioniero di un corpo
e di un'umile anima.
Conobbi la memoria,
moneta che non è mai la medesima.
Il timore conobbi e la speranza,
questi due volti del dubbio futuro.
Ed appresi la veglia, il sonno, i sogni,
l'ignoranza, la carne,
i tardi labirinti della mente,
l'amicizia degli uomini,
la misteriosa devozione dei cani.
Fui amato, compreso, esaltato e sospeso a una croce.
Bevvi il calice fino alla feccia.
Gli occhi Miei videro quel che ignoravano:
la notte e le sue stelle.
Conobbi ciò ch'è terso, ciò ch'è arido, quanto è dispari o scabro,
il sapore del miele e della mela
e l'acqua nella gola della sete,
il peso d'un metallo sulla palma,
la voce umana, il suono di passi sopra l'erba,
l'odore della pioggia in Galilea,
l'alto gridio degli uccelli.
Conobbi l'amarezza.
Ho affidato quanto è da scrivere a un uomo qualsiasi;
non sarà mai quello che voglio dire,
ne sarà almeno un riflesso.
Dalla Mia eternità cadono segni.
Altri, non questi ch'è il suo amanuense, scriva l'opera.
Domani sarò tigre fra le tigri
e dirò la Mia legge nella selva,
o un grande albero in Asia.
Ricordo a volte, e ho nostalgia, l'odore
di quella bottega di falegname.

"Elogio dell'ombra", Jorge Luis Borges

domenica, marzo 03, 2013

I due figli della speranza

La speranza ha due figli bellissimi: lo sdegno e il coraggio; il primo di fronte come vanno le cose, il secondo per cambiarle.    S.Agostino


giovedì, febbraio 28, 2013

martedì, febbraio 26, 2013

Giustizia

Lavatevi, purificatevi,
togliete davanti ai miei occhi

la malvagità delle vostre azioni;
smettete di fare il male;
imparate a fare il bene;

cercate la giustizia,
rialzate l'oppresso,
fate giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova!

Isaia 1, 16-17

venerdì, febbraio 22, 2013

Dimagrire

Non è un caso che il Papa uscente abbia scelto il Mercoledì delle Ceneri per la sua ultima grande liturgia. Vedete, vuole dimostrare, era qui che vi volevo portare fin dall'inizio, questa è la via.

Disintossicatevi, rasserenatevi, liberatevi dalla zavorra, non fatevi divorare dallo spirito del tempo, non perdete tempo, desecolarizzatevi! Dimagrire per aumentare di peso è il programma della Chiesa del futuro. Privarsi del grasso per guadagnare vitalità, freschezza spirituale, e non da ultimo ispirazione e fascino. E bellezza attrattiva, in fondo anche forza, per far fronte a un compito diventato tanto difficile. Peter Seewald, Il Corriere della Sera 18/02/013

mercoledì, febbraio 20, 2013

Debolezza

Benedetto XVI decide di nominare la debolezza di un uomo. La sua debolezza. Ma in questa maniera il gesto di rinuncia - le dimissioni - si trasforma in accettazione di altissima responsabilità. Letizia Paolotti "femminista laica italiana"

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

sabato, febbraio 16, 2013

Fede e potere

Nel corso dei secoli questa tentazione - assicurare la fede mediante il potere - si è presentata continuamente, in forme diverse, e la fede ha sempre corso il rischio di essere soffocata proprio dall'abbraccio del potere. La lotta per la libertà della Chiesa, lotta perché il regno di Gesù non può essere identificato con alcuna struttura politica,deve essere condotta per tutti i secoli. La fusione tra fede e potere politico, infatti, ha sempre un prezzo: la fede si mette a servizio del potere e deve piegarsi ai suoi criteri.  Benedetto XVI

 

 

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

lunedì, febbraio 11, 2013

Matrimonio

Molti cristiani si oppongono al matrimonio gay non perché siano omofobi o perché non siano convinti della pari dignità di ogni persona, ma perché il matrimonio gay, in ultima analisi, svilisce le persone omosessuali costringendole a conformarsi ad un modello che è proprio del mondo eterosessuale. Timothy Radcliffe op

venerdì, febbraio 01, 2013

Adotta la famiglia umana

Qualunque sia la tua condizione di vita pensa a te e ai tuoi cari,

ma non lasciarti imprigionare nell'angusta cerchia della tua piccola famiglia.

Una volta per tutte adotta la famiglia umana!

Bada a non sentirti estraneo in nessuna parte del mondo.

Sii uomo in mezzo agli altri.

Nessun problema di qualsiasi popolo ti sia indifferente.

Vibra con le gioie e le speranze di ogni gruppo umano.

Fa tue le sofferenze e le umiliazioni dei tuoi fratelli nell'umanità;vivi a scala mondiale o, meglio ancora, universale.

Cancella dal tuo vocabolario le parole: inimicizia, odio, risentimento, rancore...

Nei tuoi pensieri, nei tuoi desideri e nelle tue azioni sforzati di essere con tutti veramente magnanimo.                 

Dom Hélder Camara

lunedì, gennaio 28, 2013

Amore

L'amore è l'unico impeto che è sufficientemente straripante da forzarci ad abbandonare il confortevole rifugio della nostra beneamata individualità, spogliarci dell'impenetrabile guscio di autosufficienza e farci uscire gattonando nudi verso la zona del pericolo, il crogiolo dove l'individualità viene purificata per farsi persona» Mark Patrick Hederman (Manikon Eros: Mad Crazy Love, Dublin 2000, p. 66)

 

giovedì, gennaio 24, 2013

Libertà

"Tutto il mondo aspira alla libertà, e tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene. Tale è il primo paradosso e il velo inestricabile della nostra natura". Così scriveva il filosofo mistico indiano Sri Aurobindo (1872-1950).

Attorno alla parola «libertà», che è sulle labbra di tutti, in particolare di quelli che cercano di ferirla e piegarla, si consumano molti equivoci e contraddizioni.
La libertà autentica è impegnativa perché è sinonimo di rigore, di carità, di creazione. L'uomo preferisce seguire l'onda, non trovarsi solo con sé stesso e con le scelte da compiere, desidera essere quietamente condotto per mano dal suo istinto o dalla guida di un altro così da accomodarsi senza pensieri e domande. È questo «il velo inestricabile della nostra natura» nel quale ci avvolgiamo e ci sentiamo protetti dal rischio che la libertà comporta.
«Vincere l'intima servitù è più importante che vincere il mondo intero», si diceva nel Medio Evo.

Da Il Mattutino di Gianfranco Ravasi (Avvenire, 16.10.11)

 

mercoledì, gennaio 23, 2013

Tre bussole

La credibilità del Cristiano non sta tanto nel porsi al di sopra delle parti, quanto al di sotto delle parti, ossia nelle profondità della coscienza civile e pluralista del Paese senza intransigenza e arroganza. Tre bussole: il Vangelo – la Costituzione – l'impegno coerente personale. don Gallo 17/01/2013

lunedì, gennaio 14, 2013

Matrimonio

Un buon matrimonio è quello in cui ognuno dei due nomina l'altro guardiano della propria solitudine, e gli mostra fiducia, la più grande possibile... Una volta che si accetta che anche fra gli esseri umani più vicini continua ad esistere una distanza infinita, può crescere una forma meravigliosa di vivere uno a fianco all'altro se si riesce ad amare quella distanza che permette ad ognuno di vedere nella totalità il profilo dell'altro stagliato contro un ampio cielo. John Mood, Rilke on Love Other Difficulties. Translations and considerations of Rainer Maria Rilke, New York 1933

venerdì, gennaio 11, 2013

Amare

Amare è in ogni caso essere vulnerabili.

Ama qualcosa e il tuo cuore certamente sarà diviso e rotto. Se vuoi essere sicuro di mantenerlo intatto, non darlo a nessuno, neppure ad un animale. Avvolgilo attentamente in hobbies e piccoli lussi; evita ogni coinvolgimento amoroso; chiudilo al sicuro nell'urna o nella bara del tuo egoismo. Ma nell'urna - sicura, oscura, immobile, senza aria - cambierà.  Non si romperà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irrimediabile. L'alternativa alla tragedia, o almeno al rischio della tragedia, è la condanna. L'unico  luogo, a parte il cielo, dove può essere perfettamente salvo da tutti i pericoli e  perturbazioni dell'amore è l'inferno. C. S. Lewis (The Four Loves, London 1960, p 111).

giovedì, gennaio 10, 2013

L'amore

Se  dovessi scrivere un trattato di morale,

questo libro avrebbe cento pagine:

novantanove assolutamente bianche.

Sull'ultima scriverei "Conosco un solo dovere: l'amore".

Albert Camus

mercoledì, gennaio 09, 2013

Laicità

Laicità significa tolleranza, dubbio rivolto pure alle proprie certezze, autoironia, demistificazione di tutti gli idoli, anche dei propri, sapendo che ne esistono altri, pur rispettabili. Laicità significa fare i conti con le scelte e con le rinunce implicite in ogni scelta, non confondere il pensiero e l'autentico sentimento – che è sempre rigoroso – con la convinzione fanatica e con le viscerali reazioni emotive. Essa costituisce una profonda moralità e si oppone sia al moralismo inacidito, sempre fazioso, sia alla disinvoltura etica. Magris, 1999, 114-115

venerdì, gennaio 04, 2013

A un assassino

Se avessi contemplato il volto della vittima e riflettuto, ti saresti ricordato di tua madre nella camera a gas, avresti buttato via le ragioni del fucile e avresti cambiato idea: non è così che si ritrova un'identità.  Mahmoud Darwish

Mahmoud Darwish è la prima e, ad oggi, unica personalità palestinese dopo Arafat alla quale sono stati concessi i funerali di Stato. Per commemorare il poeta e la persona il 5 ottobre 2008 è stata organizzata a Berlino una lettura contemporanea mondiale delle sue poesie.

 

 

http://www.deipensieriedelleparole.blogspot.com

giovedì, gennaio 03, 2013

Vita

Non aver paura che la tua vita un giorno finisca!

Abbi paura invece che non possa cominciare davvero!

Cardinale John Henry Newman (1801 - 1890)

mercoledì, gennaio 02, 2013

Disarmarsi

La guerra più dura è quella contro se stessi.

Bisogna riuscire a disarmarsi.

Io questa guerra l'ho fatta.

Per anni e anni. È stata terribile.

Ma, ora, sono disarmato.

Non ho più paura di niente

perché "l'amore scaccia la paura".

Sono disarmato dalla volontà di spuntarla,

di giustificarmi squalificando gli altri.

Non sono più sulle difensive,

gelosamente abbarbicato alle mie ricchezze.

Accolgo e condivido.

Non ci tengo particolarmente alle mie idee,

ai miei progetti.

Se uno me ne presenta di migliori,

li accetto volentieri.

O anche non migliori ma buoni.

Ho rinunciato al comparativo.

Ciò che è buono, vero, reale,

dovunque sia, è il meglio per me.

Si, non ho più paura.

Quando non si possiede più niente

non si ha più paura.

Ma se ci disarmiamo, ci spogliamo,

se ci apriamo al Dio-Uomo

che fa nuove tutte le cose,

allora è lui a cancellare il passato cattivo

e a restituirci un tempo nuovo

in cui tutto è possibile.

Atenagora, patriarca di Costantinopoli

martedì, gennaio 01, 2013

Relazione con Dio

La nostra relazione con Dio non è una relazione "religiosa" con l'essere più alto, più potente e più grande che possiamo immaginare ma è un modo nuovo di vivere e di "essere per gli altri" partecipando all'essere di Gesù.  Dietrich Bonhoeffer