Scoprire nei volti sofferenti dei poveri il volto del Signore è qualcosa che sfida tutti i cristiani a una profonda conversione personale ed ecclesiale.
Nella fede troviamo:
i volti sfigurati dalla fame, conseguenza dell'inflazione, del debito estero e delle ingiustizie sociali;
i volti delusi dei politici, che promettono e non mantengono;
i volti umiliati a causa della propria cultura che non è rispettata ed è, per di più, disprezzata;
i volti terrorizzati dalla violenza quotidiana e indiscriminata;
i volti angosciati di minori abbandonati, che camminano per le nostre strade, dormono sotto i nostri ponti e sono sfruttati;
i volti sofferenti delle donne umiliate e non considerate, disprezzate ed oppresse
i volti stanchi degli emigranti e dei profughi, che non trovano un'accoglienza dignitosa;
i volti consumati dei campesinos che, come gruppo sociale, vivono in condizioni di abbandono in quasi tutto il continente, con poca terra, sottomessi a sistemi di commercializzazione che li sfrutta;
i volti senza speranza di sottoccupati e disoccupati, licenziati per le dure necessità originate dalla crisi economica, dalla globalizzazione sfrenata, dal debito estero e molte volte dai modelli di sviluppo che sottopongono i lavoratori e le loro famiglie a freddi calcoli economici;
i volti invecchiati dal tempo e dal lavoro di coloro che non hanno il minimo per sopravvivere in modo degno. Condividiamo con tutti i poveri della terra altre angosce che derivano dalla mancanza di rispetto per la dignità dell'essere umano, come "immagine e somiglianza di Dio" e per i loro diritti inalienabili come figli di Dio.
Dal documento di Santo Domingo dei vescovi latino americani.
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