Di fronte allo scenario del degrado politico ed etico del suo tempo, Ambrogio - a detta del suo biografo Paolino - "gemeva fortemente nel vedere che l'avidità, radice di ogni male, che non può essere attenuata né dall'abbondanza, né dalla penuria, cresceva sempre più tra la gente...dal momento che tutto era messo in vendita. Fu questa la prima causa dei mali per l'Italia e di conseguenza la situazione tutta volge al peggio" (Vita di Ambrogio, n.41). Card. Carlo Maria Martini Discorso per la festa di S.Ambrogio - Milano, 5 dicembre 1997
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