Qualche volta, nelle notti calde dell'estate, dopo cena, mio nonno mi diceva «José, oggi andiamo a dormire tutti e due sotto il fico». … Fino a quando il sonno non arrivava, la notte si popolava di storie e di casi che mio nonno andava raccontando: leggende, apparizioni, prodigi, episodi singolari, morti antiche, zuffe furibonde, parole di antenati, un instancabile rumore di memorie che mi teneva sveglio e nel contempo soavemente mi cullava. Non ho mai saputo se lui taceva quando si rendeva conto che io mi ero addormentato, o se continuava a parlare per non lasciare a metà la risposta alla domanda che immancabilmente gli facevo nelle pause più lunghe, che lui volontariamente metteva nel racconto: «E dopo?» Forse ripeteva le storie per se stesso, sia per non dimenticarle, sia per arricchirle con peripezie nuove. José Saramago
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