Succede anche a noi, ogni tanto, udire pronunciate per noi esattamente le stesse parole buone che noi avremmo dovuto dire a lui o a lei; ed è l'esperienza del sublime, quando quelle parole diverse afferrano quel solo attimo, e lo elevano all'infinito. Forse il paradiso sarà così: ciascuno sentirà dire a se stesso tutte le parole più belle che egli ha pronunciato per gli altri, più quelle altre parole ancora più preziose che avrebbe voluto pronunciare e non c'è riuscito perché le parole sono morte in gola (e forse l'inferno sarà il suo simmetrico: ci ritorneranno tutte le parole cattive che abbiamo detto e pensato per gli altri). E ascoltandole come ritorno d'amore finalmente le capiremo, scoprendo che erano molto più grandi e belle di quanto pensassimo il giorno in cui le abbiamo pronunciate o pensate - ogni dono che torna come reciprocità ritorna moltiplicato e cambiato, non è mai quello che abbiamo donato, anche quando formalmente sembra esattamente il medesimo. Luigino Bruni
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