Quella maglietta da pochi euro ha fatto un lungo viaggio:
è nata in Cina o in Bangladesh,
messa al mondo da persone che lavorano come schiavi;
poi è stata una settimana sulla pelle di un ragazzo in Europa o negli Stati Uniti,
poi chiusa in un armadio, poi è ripartita per il porto di Iquique, Cile.
A finire la sua esistenza affiorante - un fiore nuovo - nel deserto.
A volte la maglietta è nuova.
Ma è fuori moda.
La sua vita è pensata per essere breve
perché altre magliette premono nei negozi.
Così finisce in discarica
anche se è ancora nella sua busta di plastica trasparente.
Massimo Cirri, "Consumatori" periodico Coop
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