Si chiama "fast fashion", "moda veloce".La fanno le aziende di abbigliamento che producono e vendono capi economici e alla moda.
E ne producono e ne vendono continuamente di nuovi.
Nuove magliette, dopo molte altre magliette;
nuovi pantaloni attillati dopo molti pantaloni meno attillati o attillati uguale.
Nuovi colori: c'è sempre un colore che è il colore della stagione, dell'estate, del momento.
E il momento dura sempre un po' di meno e ne arriva subito un altro, con un altro colore.
C'è il nostro desiderio di comprare sempre qualcosa di nuovo:
per segnare un evento, per chiudere un vuoto a cui non sappiamo dare un nome
o perché ci sono i saldi e guarda che affare questa maglietta a 14 e 99 invece di 25.
Poi c'è il deserto di Atacama. Sta nel nord del Cile ed è lungo e stretto come tutto il Cile.
È il deserto più arido del mondo.
Adesso il deserto di Atacama è pieno di colori alla moda che emergono dalla sabbia.
Fioriscono e non se ne vanno più.
Sono le migliaia di tonnellate di magliette, camicie, jeans e altri indumenti
che arrivano da tutto il mondo e finiscono in una enorme, gigantesca discarica illegale.
Massimo Cirri, "Consumatori" periodico Coop