Molto tempo prima.
Che ci gettassimo su petrolio, ferro e ammoniaca
c'era ogni anno
il tempo degli alberi che verdeggiavano irresistibili e violenti.
Noi tutti ricordiamo
i giorni più lunghi
il cielo più chiaro
l'aria mutata
della primavera destinata a venire.
Ora leggiamo nei libri
di questa celebrata stagione
e pure da molto tempo
non sono stati scorti sulle nostre città
i famosi stormi di uccelli.
La gente ancora seduta sui treni è la prima a sorprendere la primavera.
Le pianure la mostrano
nell'antica chiarezza.
Certo negli alti spazi sembrano passare tempeste:
esse toccano solo le nostre antenne.
Bertolt Brecht
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