Ho cotto un pesce chiamato gallinella:
pingue, rosato, con gli occhi tondi, stupiti.
Una gallina d'acqua mansueta anche lei
con le uova e la coda e invece delle ali
due pinne per avanzare sul fondale.
Tanta prossimità mi riguardava.
Con le mani ferme sul bordo del lavabo
m'interrogavo sulla natura della compassione
dubitando che bollire in un brodo
la mia preda fino a vedere il bianco velare
quello sguardo
facesse parte davvero della mia evoluzione.
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