A dire il vero, il mestiere che aveva sempre sognato non esisteva. Da ragazzo, al paese, aveva come l'impressione che un sacco di gente non fosse al posto suo, o prendesse una strada sbagliata unicamente perché non aveva le idee chiare. E immaginava un uomo di infinita saggezza, e soprattutto di infinita perspicacia, al tempo stesso medico e sacerdote, un uomo in grado di intuire con un'occhiata il destino delle persone. Un uomo da consultare come si consulta un medico. Una specie di accomodatore di destini. E non solo perché intelligente - forse non aveva neanche bisogno di un'intelligenza eccezionale -, ma perché capace di vivere la vita di chiunque, di mettersi nei panni di chiunque. Georges Simenon, "La prima inchiesta di Maigret"
Nessun commento:
Posta un commento