Molto spesso le persone affette da una malattia mentale sono conosciute con il nome del loro disturbo. La gente dice "è bipolare" oppure "è schizofrenico". Nei prossimi giorni, quando parlerete di questo alla gente, per favore non usate tale frase. Le persone affette da cancro non sono cancro, quelle con il diabete non sono diabete. Katie non era bipolare, aveva una malattia chiamata disturbo bipolare. Anche Katie era una bellissima figlia di Dio. Il modo in cui parliamo delle persone e delle loro malattie riguarda le persone stesse e il modo in cui affrontiamo le malattie. Nel caso delle patologie mentali, ci sono talmente tanta paura, ignoranza e atteggiamenti che feriscono da causare un'ulteriore inutile sofferenza a quanti ne sono affetti. La nostra società non fornisce le risorse necessarie per comprendere e curare in modo adeguato i disturbi mentali. Nel caso di Katie, lei ha ricevuto le migliori cure mediche disponibili, ha sempre assunto il cocktail di farmaci che le veniva prescritto e ha fatto del suo meglio per essere in salute e gestire quella patologia, e tuttavia ciò non è bastato. Un giorno si troverà una cura, ma fino ad allora dobbiamo dare sostegno e offrire compassione a quanti sono affetti da malattia mentale, proprio come sosteniamo quanti sono colpiti da cancro, da malattie cardiache o da qualsiasi altra patologia. Sappiate che Katie era una persona dolce, stupenda, che amava la vita, le persone intorno a lei e Gesù Cristo. Ed Shoener (diacono presidente dell'Association of Catholic Mental Health Ministers), necrologio per la morte di sua figlia Katie
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