Le norme consentivano di uscire con un cane, ma non con un bambino. Abbiamo chiesto troppo ai bambini e agli adolescenti: gli abbiamo chiesto di stare in casa e di non disturbarci mentre noi discutevamo di aperture e di quanti posti a tavola poter occupare. Li abbiamo visti d'estate: non sapevamo bene cosa fare con distanziamenti e mascherine, ci hanno preso per mano e ci hanno insegnato a giocare con nulla e a gioire di essere insieme gratis. E li abbiamo visti in silenzio fuori dalle scuole, composti e nobili a ricordarci che esistono. Forse potremmo mettere in agenda di ascoltarli, di insegnarci la loro compostezza, la loro dignità, la loro capacità di pensare al bene comune. E anche di insegnarci cosa significa stare male e non sapere bene perché: a scuola ho l'impressione che ce lo stiano dicendo tutti i giorni; noi vogliamo correre per non vedere le ombre e le ferite che la pandemia ci ha lasciato, loro vorrebbero fermarsi e curarle. A noi adulti fa un po' paura, preferiamo discutere se alla maturità ci va il tema di italiano o no. Manuel Belli, L'Osservatore Romano, 7 gennaio 2022
Nessun commento:
Posta un commento