martedì, marzo 31, 2020

Hard disk

Io ho avuto un'esperienza matrimoniale non esente da turbolenze, ma ho imparato che sulla lunga distanza è impagabile aver avuto a fianco una persona che ha condiviso il tuo intero percorso. Lo dico senza che lo senta mia moglie: nel suo sguardo ci sono tutte le età della mia vita, lei è l'hard disk che contiene tutti i file della mia esistenza. Pupi Avati

lunedì, marzo 30, 2020

Invisibili

Tremendo non essere visti! Essere identificati con una funzione, considerati per la prestazione, scartati per l'aspetto, emarginati per un pregiudizio, incasellati in una categoria. Clarisse di Mantova

domenica, marzo 29, 2020

Lacrime

Le lacrime se ne intendono di momenti favorevoli. Finché non è giunto il momento, non possono scendere. E il "momento giusto", a volte, giunge all'improvviso. Perciò le lacrime disturbano. Non siamo sempre in sintonia con noi stessi, né sempre pronti a cogliere le occasioni, non siamo pronti a piangere quando invece le nostre lacrime sono pronte a scendere. Anne Lécu, "Il senso delle lacrime", Ed. S.Paolo

sabato, marzo 28, 2020

venerdì, marzo 27, 2020

Nel silenzio

Non si può trovare Dio nel rumore. Dio si palesa solo nel silenzio. Dio non è mai nei mass media, Dio non è mai sulle prime pagine dei giornali, Dio non è mai in TV, Dio non è mai a Broadway. Umberto Eco

 

giovedì, marzo 26, 2020

Compleanno

Se sei la stessa persona di un anno fa vuol dire che è da un anno che non cresci. Pablo D'Ors

mercoledì, marzo 25, 2020

Di corsa

Di corsa, inseguendo sé stessi,

la propria figura smarrita,

pensandosi in fondo lasciati

soltanto un poco più indietro.

E andando lanciati in avanti

metro su metro, in questo

spreco di sé nel mondo fuggendo,

intanto mutando in gara infinita

- intravista e perduta – la vita.

Paolo Ruffilli, "Le cose del mondo", Mondadori, 2020

martedì, marzo 24, 2020

Acqua

Bisogna essere come l'acqua. Niente ostacoli, essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei. Lao Tzu

lunedì, marzo 23, 2020

Vivere in un altro mondo

Vive in un altro mondo! Così etichettiamo spesso, alternando attenuanti e condanne, chi appare superficiale, distratto, disinteressato, ignaro o addirittura egoista perché "vive nel proprio mondo!". A volte, però, chi vive nel suo mondo ci dà fastidio solo perché rifiuta di orbitare da satellite attorno all'unico mondo da noi ritenuto perfetto: il nostro! Fra Angelo

domenica, marzo 22, 2020

sabato, marzo 21, 2020

Filtro

Ciascuno ha il proprio filtro, che porta con sé dappertutto, e attraverso il quale raccoglie, nella massa indefinita dei fatti, quelli che sono più idonei a confermare i suoi pregiudizi. Henri De Lubac, Nuovi Paradossi

 

venerdì, marzo 20, 2020

Il giudizio universale

Se devo pensare a come sarà il giudizio mi viene in mente... un abbraccio. Il Signore mi stringerà e mi dirà: "Qui sei stato fedele, qui non molto; ma vieni, facciamo festa perché sei arrivato". Egli perdonerà gli sbagli che ho commesso — ne sono sicuro — perché ha un «difetto»; Dio è «difettoso», «zoppica»: non può non perdonare. È la «malattia» della misericordia. [...] A me piace pensare così. Io non penso al giudizio universale come a un bilancio. Papa Francesco, "Io credo, noi crediamo", Rizzoli, 208 pp. 16 €

giovedì, marzo 19, 2020

Enorme debito

La società dei bianchi ha un debito così enorme verso i neri che nessuno dei suoi appartenenti può attendersi di sfuggire alla condanna generale che obbligatoriamente sarà pronunciata dal mondo nero. Steve Biko - http://www.giovaniemissione.it/categoria-testimoni/2210/steve-biko/

mercoledì, marzo 18, 2020

Esperto

C'è un mestiere che non passa mai di moda: "l'Esperto di vite altrui". Clarisse di Mantova

martedì, marzo 17, 2020

Smartphone

Passerò per luddista, ma sapere che prima o poi, attorno ai 13/14 anni, dovrò dare ai miei figli degli smartphone mi fa imbestialire. Ora resisto, ma non c'è via di uscita, sarebbero emarginati dal sistema scolastico e poi universitario. Odio questi telefoni, penso siano letali per lo sviluppo dei giovani: ti localizzano, sono progettati per creare dipendenza... come se un'intera società, un governo e un'istituzione privata mi dicessero: "A 14 anni tuo figlio deve assumere eroina, tutti sono dipendenti dall'eroina". Lo trovo vergognoso! Ma non ho scelta ed è lesivo della mia libertà. Zadie Smith

lunedì, marzo 16, 2020

Prassi

Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo, tra familiari, tra comunità e comunità... è tutto inutile! La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico... è, soprattutto, prassi.

Tonino Bello


 

domenica, marzo 15, 2020

Via crucis

Ave Maria prega pi tutti chiddi ca si trovano 'nta sta via. Ave Maria prega pì mia. Stazione numero 1 un colpo di coltello, a Pasqua l'agnello. La minna non c'è più, resta la malattia. Ave Maria, prega pì mia e per chi cammina nta sta via. Stazione numero 2 na botta di vilenu, uno scruscio di vento, sinni caderu ciuri e capiddi. Ma ancora cuntrastamo sta tinta malattia. Ave Maria prega pi mia c'ancora non spunta chista via. Stazione numero 3 focu focu granni. La pagghia s'abbrucia la carne ci cuoce s'affuma accussì pure la malattia. Ave Maria prega pi mia ca vogghiu nesciri da sta via. Stazione numero 4 la vucca na cirasa, capiddi fitti fitti, l'occhi mennuli novi. Ave Maria io ti ringrazio. Stretta la foglia larga è la via ave Maria, io sugnu arrè mia

Stefania Galegati ha riportato sull'asfalto all'esterno del padiglione di Oncologia del Civico ospedale di Palermo la poesia di Giuseppina Torregrossa, febbraio 2020

 

sabato, marzo 14, 2020

Prima di parlare

Si potrebbe... osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare. Ma parlare, questa cosa così sola, è talmente più facile di tutte quell'altre insieme, che anche noi, dico noi uomini in generale, siamo un po' da compatire. Alessandro Manzoni, «I Promessi Sposi», capitolo XXXI dedicato alla peste – Massimo Gramellini, Corsera 28 feb 2020

venerdì, marzo 13, 2020

Uomo in galera che guarda suo figlio

 Quando avevo la tua età mi dicevano i grandi

e le vecchie maestre amorevoli e miopi

che Libertà o Morte era una ridondanza

a chi poteva venire in mente in un paese

dove i politici giravano senza scorta?

 

Che "La Patria o la Tomba" era un altro pleonasmo

giacché la patria funzionava a dovere

tanto allo stadio quanto nei campetti.

 

In verità non capivano un corno

poveracci

credevano che Libertà fosse soltanto una parola acuta

Morte nient'altro che una parola grave o piana

e Carcere per fortuna una parola sdrucciola.

 

Si scordavano di mettere l'accento sull'uomo.

 

La colpa non è che fosse proprio loro

ma di altri più duri e più sinistri

e questi sì

come ci infinocchiarono

nella limpida repubblica verbale

come idealizzarono

quel tripudio di bestie e di padroni

e come ci rifilarono un esercito

che beveva il suo mate nelle caserme.

 

Uno non sempre fa quello che vuole

uno non sempre può.

 

Per questo sono qui

guardandoti e soffrendo

la tua assenza.

 

Per questo è che non posso spettinarti

né aiutarti con la matematica

né crivellarti a pallonate.

 

Tu sai che ho dovuto giocare ad altri giochi

che ho giocato sul serio.

 

Giocai per esempio a guardie e ladri

e i ladri erano i poliziotti.

 

Giocai per esempio a nascondino

e se ti scoprivano ti uccidevano

e giocai a colore

e il colore era quello del sangue.

 

Bimbo mio, anche se hai pochi anni

penso di doverti dire la verità

affinché tu non la dimentichi.

 

Per questo non ti nascondo che mi hanno torturato

fino a quasi farmi scoppiare i reni

tutte queste piaghe, gonfiori e ferite

che i tuoi occhietti tondi

guardano ipnotizzati

sono colpi feroci

sono stivali in faccia

troppo dolore perché te lo nasconda

troppa sofferenza perché mi si cancelli.

 

Ma è anche giusto che tu sappia

che il tuo vecchio è stato zitto

o che bestemmiò come un pazzo

che è un bel modo di tacere.

 

Che il tuo vecchio dimenticò tutti i numeri

(per questo non potrei aiutarti con le tabelline)

e quindi anche tutti i numeri di telefono.

 

E le strade

e il colore degli occhi

e i capelli e le cicatrici

e in quale angolo

in quale bar

quale fermata

quale casa.

 

E ricordarsi di te

del tuo visino

lo aiutava a stare zitto.

 

Una cosa è morire di dolore

e un'altra è morire di vergogna.

 

Per questo ora

puoi chiedermi

e soprattutto

posso io risponderti

 

Uno non sempre fa quello che vuole

ma ha sempre il diritto di non fare

quello che non vuole.

 

Piangi pure, piccolo mio

sono cazzate

che gli uomini non piangono.

Qui piangiamo tutti.

 

Gridiamo, sbraitiamo, sbaviamo, urliamo, bestemmiamo.

 

Perché è meglio piangere che tradire.

Perché è meglio piangere che tradirsi.

 

Piangi

ma non dimenticare.

 

 

Mario Benedetti, citato da Mauro Armanino, Niamey, 8 marzo 2020

 

(Trad. di Milton Fernàndez)  https://miltonfernandez.wordpress.com/2016/01/29/mario-benedetti-uomo-in-galera-che-guarda-suo-figlio/


giovedì, marzo 12, 2020

Chi?

Quando considero la piccola durata della vita, assorbita dall'eternità che mi precede e che mi segue, il piccolo spazio che riempio intorno agli immensi spazi che ignoro e che mi ignorano, io mi spavento. Mi meraviglio di vedermi qui piuttosto che là. E la domanda che io mi pongo è questa – è una domanda senza risposta – chi mi ci ha messo? Jacques Monod "Il caso e la necessità" citato da Gianfranco Ravasi in Conversazioni bibliche, Il Libro della Genesi

mercoledì, marzo 11, 2020

Dolori

Ho imparato che ogni volta che ho dei dolori, non devo esserne uno io per gli altri. Maya Angelou

 

martedì, marzo 10, 2020

Musica rifugiata

Non siamo altro che pezzi di rifugiati

nelle tue piazze, strade e viali

se elemosiniamo, perdonaci

nei tuoi luoghi di lavoro, officine e campi

se siamo lavoratori illegali, perdonaci

se i nostri cadaveri urtano le tue coste o le tue spiagge.

Chi sono io per lamentarmi?

siamo annegati nelle lacrime di coccodrillo.

Brano diffuso in questi giorni in alcuni media della Turchia, ideato dal musicista siriano curdo Huseyin Hajia dal titolo "Musica Rifugiata" - Mauro Armanino, Niamey, 16 febbraio 2020