venerdì, luglio 19, 2019

Se fosse tuo figlio

Se fosse tuo figlio

riempiresti il mare di navi

di qualsiasi bandiera.

Vorresti che tutte insieme

a milioni

facessero da ponte

per farlo passare.

Premuroso,

non lo lasceresti mai da solo

faresti ombra

per non far bruciare i suoi occhi,

lo copriresti

per non farlo bagnare

dagli schizzi d'acqua salata.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,

te la prenderesti con il pescatore che non presta la barca,

urleresti per chiedere aiuto,

busseresti alte porte dei governi

per rivendicare la vita.

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,

anche a rischio di odiare il mondo,

i porti pieni di navi attraccate,

e chi te tiene ferme e lontane,

e chi nel frattempo

sostituisce le urla

con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti

vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.

Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti

perché una rabbia incontrollata potrebbe portarti

a farli annegare tutti nello stesso mare.

Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa

non è tuo figlio, non è tuo figlio.

Puoi dormire tranquillo.

E soprattutto sicuro.

Non è tuo figlio.

È solo un figlio dell'umanità perduta,

dell'umanità sporca, che non fa rumore.

Non è tuo figlio, non è tuo figlio.

Dormi tranquillo, certamente

non è il tuo.

Sergio Guttilla – "Se fosse tuo figlio", Nicolò Govoni, Rizzoli


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