venerdì, luglio 03, 2015

Io e Lui

L'altra sera ero sfinita, non riuscivo a dormire e di fronte a me sul muro scrostato e sporco di questa stanza d'ospedale, c'era una croce. Pensavo alla mia mamma che adesso non mi consola più telefonandomi tutte le sere. Mi sono sentita veramente sola e mi venivano le lacrime agli occhi. Gli dicevo: "Eccoci qui, io e te, l'uno di fronte all'altra, soli, comunque e sempre, noi due soli. Certo che quando trovi qualcuno non molli eh? Ma quanto durerà?". So che è difficile spiegare cosa sono questi momenti di solitudine con Lui, ma credo che tu lo possa capire benissimo.  Da una lettera di Chiara M. a Chiara Lubich, 30 gennaio 1991, "Il Cenacolo", novembre 2006.

 

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