Il Verbo–carne si è visibilmente insediato nella nostra storia. Questa dichiarazione non riguarda solo la nascita terrena di Gesù, ma tutta la sua vita di uomo, tutti i momenti della sua vita terrena, fino alla croce, perché mai come sulla croce il Verbo si fece carne. La Parola fatta carne si è impiantata tra la polvere e il fango della storia e si è fatta pianto di bambino. Poi questa Parola fatta carne è cresciuta e si è fatta grido contro ogni ipocrisia, canto di beatitudine per i poveri di spirito, chiamata irresistibile per dei poveri pescatori, giubilo di lode al Padre, turbine di festa travolgente per il figliol prodigo, pianto incontenibile per la morte dell'amico Lazzaro. E alla fine la Parola è diventata urlo di dolore sulla croce, e quindi silenzio, il grande silenzio, ma solo per tre giorni. poi, al mattino del terzo giorno, la Parola fatta carne e crocifissa è risorta ed è diventata sussurro di tenerezza per Maria di Magdala presso la tomba vuota e domanda d'amore per Simone, presso il lago.
F. Lambiasi, "Nella casa di Gesù"
Nessun commento:
Posta un commento