L'individualista prende ed è incapace di ricevere; guarda anzi il ricevere stesso con sospetto, come debolezza, come porta di ingresso in cui l'altro potrebbe avvicinarsi per sopraffarlo. È incapace di inserire la sua esistenza in un ciclo generale di cui fa parte e a cui è chiamato a contribuire. Da qui l'aggressività, che nasce dal considerare l'altro da sé un nemico, anziché un dono e un'opportunità. Elena Buia Rutt, "L'Osservatore Romano", 30 novembre 2020
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