Oggi si celebra la giornata per la Vita. Si era partiti 41 anni fa per scongiurare la legalizzazione dell'aborto. Oggi ci ritroviamo a difendere la vita anche da chi considera conquista la eutanasia sotto varie forme, da chi giustifica con leggerezza il suicidio, da chi con calcolo egoistico o per sola indifferenza espropria milioni e milioni di persone dal diritto non solo di vivere ma di vivere dignitosamente. Con quanti pretesti ed interessi distorti si procurano o si tollerano simili drammi! L'istinto innato della conservazione e del desiderio di una vita migliore non bastano a convincere che la vita sia un dono. Un dono da apprezzare, rispettare e difendere in sé stessi e in tutti gli altri. Un dono che nessuno ha convenienza o diritto a sciupare e tantomeno a distruggere. Nei giorni scorsi si è detto e ripetuto che non dobbiamo perdere la memoria di quanto è stato fatto o permesso durante la seconda guerra mondiale. Una vignetta, circolata in queste ore, raffigura un nero che dal parapetto di un barcone guarda un lontano orizzonte, la didascalia ne esplicita il pensiero: "finita una memoria se ne fa un'altra". La celebrazione di oggi ci chiede di non permetterlo. Fra' Angelo
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