Nel consolare, guai a lasciarsi prendere dal gusto di fare il filosofo o il teologo. Chi soffre ha voglia di piangere, di prendersela con la sorte e anche col Padreterno; non è nello stato d'animo per riflettere sul senso del mondo e della vita. Si racconta che un tronfio filosofastro, vedendo Solone che piangeva la morte di un figlio, gli disse: «Perché piangi cosi, se sai che è inutile?» E Solone gli rispose: «Piango proprio perché è inutile». Vi sono momenti in cui non ci resta che piangere; e allora abbiamo bisogno di chi amorevolmente ci asciughi le lacrime. Pier Luigi Leoni, "Riflessioni sulle 14 opere di misericordia"
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