I burattini non crescono mai. Nascono burattini, vivono burattini e muoiono burattini. Carlo Collodi, "Le avventure di Pinocchio"
Come nasce questo blog? Da Claudio che invia regolarmente una e-mail ai suoi amici con brani acchiappati qua e la. Testi che aiutano a riflettere a farsi delle domande o a cercare delle risposte non banali, non conformiste, non retoriche. Al mio invito di raccoglierle in un blog, Claudio ha risposto più o meno...." se vuoi pensaci tu" E io ho raccolgo la sfida!
martedì, gennaio 31, 2017
lunedì, gennaio 30, 2017
Tacere
Le nostre vite cominciano a finire nel giorno in cui non diciamo più nulla sulle cose che contano. Martin Luther King
sabato, gennaio 28, 2017
Visitare gli infermi
La stanza da letto di Piero era caratterizzata dal disordine tipico delle camere dove da tempo giace un ammalato, che quasi non riceve visite, all'infuori di quella del medico a ore fisse, le quali lasciano il tempo che trovano. I primi tempi veniva anche qualche amico o, un po' meno, qualche parente. Poi, come succede, visto che la cosa prendeva per le lunghe, non venne più nessuno. Achille Campanile
venerdì, gennaio 27, 2017
La gloria e l'onore
La gloria si deve raggiungere, l'onore invece basta non perderlo. Arthur Schopenhauer
giovedì, gennaio 26, 2017
Guerra
Entra nell'esercito, gira il mondo, incontra gente interessante e uccidila. Spilla pacifista 1979
mercoledì, gennaio 25, 2017
Consumare
Oggi purtroppo da noi non si carezza più, si consuma solo. Don Tonino Bello, "La carezza di Dio"
martedì, gennaio 24, 2017
lunedì, gennaio 23, 2017
Spettacolo della natura
È un peccato che lo spettacolo della levata del sole si svolga la mattina presto. Perché non ci va nessuno. Achille Campanile
sabato, gennaio 21, 2017
Mettere ordine
Mettere ordine è dare un nome alle cose, a ciò che ci succede. Il linguaggio crea. Cioè delimita, definisce, ordina. Le parole "formano" le cose, nel senso che fanno passare dal caos informe e deserto a un mondo formato. […] Chi si sente disorientato e pieno di dubbi deve dare un nome a ciò che lo attraversa. Dare un nome è già un'opera creatrice. J.P.Hernandez, sj
venerdì, gennaio 20, 2017
giovedì, gennaio 19, 2017
mercoledì, gennaio 18, 2017
martedì, gennaio 17, 2017
lunedì, gennaio 16, 2017
Evangelizzare
Vi sono stati alcuni che erano così occupati a diffondere il cristianesimo che non han mai rivolto un pensiero al Cristo. Clive Staples Lewis
sabato, gennaio 14, 2017
Bellezza
Bellezza non sono i capelli lunghi,
le gambe magre, la pelle abbronzata
e i denti perfetti.
Fidatevi di me.
Bellezza è il viso di chi ha pianto e ora sorride,
bellezza è la cicatrice sul ginocchio
fin da quando sei caduta da bambina,
bellezza sono le occhiaie
quando l'amore non ti fa dormire,
bellezza è l'espressione sulla faccia
quando suona la sveglia la mattina,
è il trucco colato quando esci dalla doccia,
è la risata quando fai una battuta
che capisci solo tu,
bellezza è incrociare il suo sguardo
e smettere di capire,
bellezza è il tuo sguardo quando vedi lui,
è quando piangi per le tue paranoie,
bellezza sono le rughe segnate dal tempo.
Bellezza è tutto quello che proviamo dentro
e si manifesta al di fuori.
Bellezza sono i segni che la vita ci lascia addosso,
i pugni e le carezze che i ricordi ci lasciano.
Bellezza è lasciarsi vivere,
per quelle piccole fottutissime cose
che fanno di una vita.. la vita.
Emma Watson
venerdì, gennaio 13, 2017
L'altro
Non dobbiamo avere paura
delle differenze d'opinione.
Se tutti la pensassimo allo stesso modo
il mondo sarebbe molto noioso.
Ma non vale la pena uccidere
per le differenze d'opinione.
Dobbiamo cercare di comprendere l'altro
per una semplice ragione:
perché noi siamo
l'altro dell'altro.
José Saramago
giovedì, gennaio 12, 2017
Poeti
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
Alda Merini
mercoledì, gennaio 11, 2017
martedì, gennaio 10, 2017
Diritti dei poveri
All'affamato spetta il pane che si spreca nella tua casa.
Al misero spetta il denaro che si svaluta nelle tue casseforti.
San Basilio
lunedì, gennaio 09, 2017
Io valgo
Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani;
ma se domani scoprono in me dei valori,
vuol dire che li posseggo anche oggi.
Poiché il grano è grano,
anche se la gente dapprima lo prende per erba...
Vincent Van Gogh
sabato, gennaio 07, 2017
Quelli che
Quelli che non sentono questo Amore
trascinali come un fiume,
quelli che non bevono l'alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
… lasciateli dormire.
Jalāl al-Dīn Rūmī
venerdì, gennaio 06, 2017
Analfabeti del futuro
Se non impariamo dalla storia, siamo condannati a ripeterla.
Ma se non cambiamo il futuro, siamo condannati a sopportarlo.
E questo sarebbe peggio.
Gli analfabeti del futuro non saranno quelli che non sanno leggere o scrivere,
ma quelli che non sanno imparare, disimparare, e imparare di nuovo.
La conoscenza è la più democratica fonte di potere.
Alvin Toffler
martedì, gennaio 03, 2017
L'abbraccio analfabeta
Quando uno non ha abbracciato nessuno da giovane, per anni, per decenni, perché bloccato, per l'educazione, per timidezza, per la solitudine, perché in famiglia non si usa o per altri motivi, quando finalmente abbraccia - perché, a un'età qualsiasi, succede che si sciolgano i nodi - allora lui mentre abbraccia, è come i sordomuti quando imparano col metodo vocale: fanno vibrare le corde e ci contano di emettere quel suono, ma non è che lo sentono: guardano l'altro e se l'altro ha capito sono felici: ci sono riusciti, con l'impegno e il puntiglio, a fare il suono.
Così l'analfabeta degli abbracci, quando finalmente si decide, non ha gesti spontanei, studia come muovere il braccio, la spalla, come stringere di più o di meno, è stupito e impaurito - benché felice - del contatto del corpo sul corpo.
È felice, è più felice di altri che hanno sempre abbracciato, fin da piccoli: è felice, è una conquista: ma recita l'abbraccio, è in ansia che gli venga bene, in pratica lo mette in scena, e gli altri se ne accorgono, a volte se ne accorgono e credono che sia un abbraccio finto: invece è il più felice degli abbracci. Lui ci è arrivato per strade difficili e quasi piange mentre riesce a fare ciò che per altri è una cosa normale.
Se incontri uno così, devi capire che non è finto, è il più vero dei veri: lui finge ciò che veramente fa perché non lo sa fare senza fingere.
È un po' come il poeta di Pessoa, ma è così vero che dopo l' abbraccio riuscirebbe a volare per la gioia: però nessuno se ne accorge mai perché, come l'abbraccio, anche lo sguardo e gli altri gesti sono troppo incerti, sgrammaticati, come di straniero, e si resta perplessi, diffidenti.
Sono persone che fanno fatica nelle cose più semplici, che mai ti aspetteresti. Poi da soli in casa cantano, ridono, scrivono versi.
Carlo Molinaro, "L'abbraccio analfabeta" http://leggoerifletto.blogsp
domenica, gennaio 01, 2017
Anno nuovo
Cesserà l'imbarbarimento dei rapporti quotidiani? Rinascerà la solidarietà tra le generazioni e le popolazioni della terra? Si concretizzerà la cura e la custodia per un creato affidato alla mano sapiente dell'uomo? I più deboli troveranno nei più forti sostegno e non oppressione? Le carestie, le guerre e le pandemie finiranno di essere considerate ineluttabili e verranno contrastate nelle loro cause e nei loro effetti? La pace ritroverà nel concreto della storia il suo significato di vita piena e ricca di senso? E ancora, crescerà il dialogo franco e autentico all'interno della chiesa e tra le chiese? Ci si aprirà all'ascolto dell'altro, al rispetto delle sue convinzioni, al discernimento delle sue attese, indipendentemente dal suo credere o meno? A questo dovremmo pensare quando ci scambiamo gli auguri: non a un gesto formale e scaramantico, ma a una promessa di impegno e a un'assunzione di responsabilità. Perché lo sguardo critico e sereno sul grigiore del passato è già apertura a un futuro colorato di speranza.
Enzo Bianchi, La Stampa, 24-12-2009