venerdì, ottobre 23, 2015

I nostri poveri

L'elemosina senza amore,

è niente.

E, a volte, peggio di niente,

se con essa intendi meno

soccorrere gli altri che

toglierti un obbligo.

Ciò che importa, è che la prima

miseria degli altri s'imprima

nella nostra carne,

bruci il nostro sangue.

Ci ossessioni i nostri pensieri

troppo tranquilli, guasti il

nostro cuore troppo sicuro di sé.

Tu mi dici "Anch'io ho i miei poveri".

No, né tu né io abbiamo i

"nostri poveri".

I poveri non sono nostri.

Siamo noi ad appartenere a loro.

Non si può dire "i miei poveri",

come la tua figlioletta dice: "le mie bambole".

Non si può giocare alle bambole con i poveri.

 Raoul Follereau

 


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