L'elemosina senza amore,
è niente.
E, a volte, peggio di niente,
se con essa intendi meno
soccorrere gli altri che
toglierti un obbligo.
Ciò che importa, è che la prima
miseria degli altri s'imprima
nella nostra carne,
bruci il nostro sangue.
Ci ossessioni i nostri pensieri
troppo tranquilli, guasti il
nostro cuore troppo sicuro di sé.
Tu mi dici "Anch'io ho i miei poveri".
No, né tu né io abbiamo i
"nostri poveri".
I poveri non sono nostri.
Siamo noi ad appartenere a loro.
Non si può dire "i miei poveri",
come la tua figlioletta dice: "le mie bambole".
Non si può giocare alle bambole con i poveri.
Raoul Follereau
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