Se si guardasse sempre il cielo, si finirebbe per avere le ali. Gustave Flaubert
Io guardo al cielo solo quando starnutisco. Ivan Sergeevič Turgenev
Come nasce questo blog? Da Claudio che invia regolarmente una e-mail ai suoi amici con brani acchiappati qua e la. Testi che aiutano a riflettere a farsi delle domande o a cercare delle risposte non banali, non conformiste, non retoriche. Al mio invito di raccoglierle in un blog, Claudio ha risposto più o meno...." se vuoi pensaci tu" E io ho raccolgo la sfida!
Se si guardasse sempre il cielo, si finirebbe per avere le ali. Gustave Flaubert
Io guardo al cielo solo quando starnutisco. Ivan Sergeevič Turgenev
È molto difficile ricevere dagli altri ciò che la tua famiglia dovrebbe normalmente darti. Pedro Meca
Cani che abbaiano talora mordono. Uomini che ridono non sparano mai. Konrad Lorenz
Basta poco per riaccendere la speranza là dove la disperazione ha preso il sopravvento. A volte basta solo un po' di amore. C.Amirante, "Solo l'amore resta"
L'amore è fedele, l'amore è esagerato, l'amore non conosce confini. Sa alzarsi nel cuore della notte, non dorme, ti consola. Semplicemente sa esserci. Ma l'amore non è un sorriso, non è un sentimento zuccheroso. L'amore è un fatto. È ognuno di noi quando vediamo un affamato e lo sfamiamo, quando vediamo un ammalato e lo curiamo, uno straniero e lo accogliamo, una persona sola e le facciamo compagnia, un oppresso e lo riscattiamo. L'amore è il nostro modo per trasformare l'ingiustizia, la violenza, qualsiasi problema. L'amore è accettare di essere amati per poi amare senza retorica. Amati amiamo, perdonati perdoniamo, compresi comprendiamo, consolati consoliamo. Solo questo amore dà speranza. Solo questo amore comunica la tenerezza di Dio che abita in noi. Un amore da difendere con il cuore e con i denti, perché altrimenti l'amore passa, la vita passa e il bello che noi possiamo vivere svanisce. Al contrario, se lo vivremo senza farlo diventare di plastica, questo amore parlerà da solo, sarà attraente, proprio come il cuore di una madre. Ernesto Olivero, Avvenire, 2 aprile 2015
Io, stamattina, ho mangiato.
Certamente, non c'è nulla di più normale,
di più comune.
A mezzogiorno, e poi stasera, io mangerò
come tutti...
Cosa dite? Tutti,
non mangian tutti a questo mondo?
Certamente, almeno sembra: me l'han detto.
È ben triste, beninteso.
Ah! Non siamo in Paradiso!
Ma è necessario saper accettare il proprio destino;
non ci si può far nulla, non è vero?
Non ci si può far nulla!
Io, stamattina,
ho mangiato.
Sicuramente, loro non hanno mangiato.
Ma cosa posso farci, io?
Non c'è rischio che possa tentare,
perché non posso, con la mia porzione,
modesta porzione, nutrire il mondo,
tutti coloro che nel mondo hanno fame.
Ci scocciano senza fine
come se
non avessimo abbastanza seccature!
E poi
sono troppo preso dai miei affari.
Infine, si tratta di sconosciuti...
io, io, IO,
stamattina,
io
ho mangiato.
Raoul Follereau
Si prendano subito le impronte digitali dei bambini rom,
ordina un paio di baffi sul nulla.
E i baffi giurano che non è razzismo
ma solo umana pietà verso i bimbi costretti a mendicare.
Che cuore, che generosità.
E mi tornano a mente i versi di un grandissimo:
"Sei così ipocrita
che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso sarai all'inferno
ma ti dirai in paradiso!"
Andrea Camilleri, "Poesie incivili"
Io credo che il soggettivismo etico riguardi tutti noi. La tentazione è quella di pensare di essere creatori di se stessi... La giustizia viene confusa come quella cosa giusta per me, la verità come quella vera per me... Ma la soggettività senza limiti diventa una prigione per tutti e un inferno per chi non ha potere. Giuseppe De Rita
Un giorno camminando in montagna ho visto da lontano una bestia. Avvicinandomi mi sono reso conto che era un uomo. Giungendo di fronte a lui, ho visto che era mio fratello. Proverbio tibetano
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani. S.Giovanni Paolo II, 1995, Lettera alle donne
Non preoccupatevi di cercare la causa dei grandi problemi dell'umanità ; accontentatevi di fare ciò che potete fare per risolverli, portando il vostro aiuto a coloro che ne hanno bisogno. Alcuni mi dicono che facendo la carità agli altri, solleviamo gli Stati dalle loro responsabilità verso i bisognosi e i poveri. Non per questo m'inquieto, perché, di solito, gli Stati non offrono l'amore. Faccio semplicemente quanto posso fare, il resto non è di mia competenza. Madre Teresa di Calcutta
Rendendo servizio a un bisognoso, forse desideri elevarti ai suoi occhi e vuoi che si senta obbligato nei tuoi confronti, proprio lui che è l'origine della tua buona azione. Era nel bisogno, gli hai dato una parte dei tuoi beni; siccome doni, sembri superiore a colui a cui fai dono. S.Agostino
Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;
insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;
pronti ad aiutare,
purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;
buoni sempre,
perché non sanno fare altrimenti
- quattro, be', forse cinque;
propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;
viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;
dotati per la felicità,
- al massimo poco più di venti;
innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà;
crudeli,
se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo
neppure approssimativamente;
quelli col senno di poi
- non molti di più
di quelli col senno di prima;
che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;
ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatré
prima o poi;
degni di compassione
- novantanove;
mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato
Wislawa Szymborska
La terra produce il grano, ma l'uomo produce il sogno del grano. È il sogno che consente il realizzarsi delle cose. Proverbio indiano
Il femminismo è mescolato con l'idea confusa per cui le donne sono libere quando servono il datore di lavoro, ma schiave quando aiutano i mariti. Gilbert Keith Chesterton
Mattino di Pasqua
quando Dio si è alzato per rotolare le pietre
che imprigionano quelli che hanno fame di vita;
per aprire le porte che rinchiudono quelli
che hanno sete di giustizia; per rendere la speranza
a tutti gli uomini e tracciare davanti ad essi
il cammino che porta alla vita.
Mattino di Pasqua
quando Dio solleva l'uomo dalle tenebre
che schiacciano ogni anelito di speranza,
dalle malattie che spengono la voglia di vivere,
dalla paura dell'altro che attizza l'odio,
dallo sguardo che offende la dignità,
dalle idee immobili da sempre
che dividono famiglie e nazioni.
Mattino dove Dio solleva l'uomo
e gli permette di guardare in faccia
il suo avvenire.
Mattino di Pasqua
quando anch'io risorgo
per alzarmi contro ciò che opprime
e proclamare la libertà;
per alzarmi contro la disperazione
e condividere la speranza;
per protestare contro il non senso
e comunicare l'amore che innalza e dona vita;
per annunciare la gioia d'essere risuscitato
e la felicità di vivere in piedi.
Charles Singer
Mi piace la notte stellata di Pasqua, la folla furtiva che si affretta verso un incontro inconsueto, le chiese dalle volte immerse nella penombra, gli occhi dei piccoli affascinati dalla luce tremolante dei ceri. Mi piacciono le tenebre provvisorie di questa notte di grande passaggio, notte d'uscita dall'abisso dove, già, il soffio di Dio plana sulle acque agitate delle nostre vite avvolte di tenebra.
Mi piace il radunarsi notturno dei credenti che credono, di quelli che dubitano, dei credenti che hanno perso la fede, dei credenti arrabbiati, dei credenti tiepidi, di tutti i miscredenti che noi siamo e che formano il popolo variegato dell'Esodo.
Mi piace la notte di Pasqua perché è l'ultima traversata prima che l'uomo si svegli nel nuovo mattino del mondo. «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!». Mi piace questa notte che muore incalzata dall'aurora, la morte che cade, infine, come un lenzuolo abbandonato a terra dalla forza della vita che preme come non mai.
Che venga l'alba, chiara e senza pieghe d'ombra, e vinca sulla notte delle nostre vite, sulle tenebre di un mondo dove rimbombano, ancora e sempre, i colpi che piantano i chiodi nel corpo della Pace, nel cuore dell'Amore.
Buona Pasqua!
("Il Cenacolo", aprile 2004)
Chiedo a quello di me
che più s'inoltra nella rischiosa
riva della trascendenza
come si paga il conto
della remissione, se ancora
mi dilungo nel dubbio
ai piedi di una croce
piantata qui per tutti,
dal principio e per sempre,
tra l'una e l'altra riva.
Ma ciascuno alla vela ha un altro vento.
Sergio Zavoli
E bello porsi a tavola, Signore, insieme a quelli che si amano; e l'amore sembra più caldo, sulla tovaglia stesa, tra il nitore delle stoviglie apparecchiate; e tanto più se c'è un mazzo di fiori sulla mensa. È bello sedersi attorno al medesimo desco, mangiare le medesime vivande: ciascuno secondo il suo appetito e il suo bisogno; e tutto è di tutti e nessuno è più padrone di un altro di ciò che si trova sulla mensa. Perché la mensa è il luogo dell'amicizia e della comunione: semplice e buona comunione di cose e di uomini, prima ancora che comunione con Te.
L'Eucarestia è il sacramento della tavola, così come la tavola è il sacramento della nostra amicizia. E se non sappiamo sederci a tavola, con gli amici, forse non sapremo nemmeno accostarci alla mensa dell'altare e ricevere il dono della tua amicizia. Perciò, prima di farci il dono dell'Eucarestia, facci, Signore il dono della cena: della semplice mensa degli uomini, della condivisione dell'amore e dei beni, della cordialità del pacato discorrere e del calore del volersi bene. E dacci di sapere cenare in amicizia, come facevi a casa tua, come facevi a Cafarnao, nella casa di Pietro, come facevi a Betania, nella casa di Lazzaro; e come facesti poi a Gerusalemme, nel cenacolo. E dacci amore per invitare amici, ospitalità per servirli, cordialità per discorrere con loro, gioia per mettere la tovaglia bella, letizia per versare il vino dolce. E che, in ogni pranzo e in ogni cena, avvertiamo la tua invisibile presenza, ospite sempre invitato, amico sempre amato, nostro pane, nostro vino, nostro banchetto eterno! Adriana Zarri